Bari: presentazione del Progetto Europeo “SGAP – STOP the GAP” per l’inclusione sociale attraverso lo sport
BARI – Venerdì 17 gennaio, alle ore 10.30, nella sala giunta del Comune di Bari, sarà presentato il progetto sportivo “SGAP – STOP the GAP”, promosso dal Comitato CSI di Bari in collaborazione con associazioni e realtà provenienti da Italia, Macedonia del Nord e Croazia.
Un progetto per l’inclusione e la prevenzione al bullismo
Cofinanziato dall’Unione Europea, il progetto “SGAP” mira a coinvolgere giovani tra i 7 e i 17 anni in attività sportive e sociali che favoriscano l’incontro tra culture e tradizioni diverse. Particolare attenzione sarà riservata a ragazzi e ragazze con disabilità o in situazioni di disagio socioculturale, che parteciperanno a iniziative mirate all’inclusione e alla prevenzione del bullismo.
Le attività gratuite previste includeranno basket, ginnastica per il benessere, arti marziali, autodifesa, danza sportiva e ping-pong. Saranno inoltre organizzati incontri formativi per sensibilizzare i partecipanti sui valori della diversità e della solidarietà.
I protagonisti della conferenza stampa
Alla presentazione interverranno:
- Vito Leccese, sindaco di Bari
- Antonio Decaro, europarlamentare
- Giovanna Bruno, sindaca di Andria
- Daniela Di Bari, assessora allo Sport del Comune di Bari
- Elisabetta Vaccarella, assessora al Benessere sociale e all’Inclusione sociale del Comune di Bari
- Vito Lacoppola, assessore alla Pubblica istruzione
- Pietro Petruzzelli, assessore allo Sviluppo locale
- Paola Romano, assessora alla Cultura
- Michelangelo Cavone, consigliere comunale
- Luisa Verdoscia, presidente del Municipio 3 di Bari
- Vittorio Bosio, presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano
- Francesco Toscano, coordinatore regionale di Sport e Salute
L’incontro sarà moderato dal giornalista Enzo Tamborra.
Un ponte tra sport e inclusione sociale
Il progetto “SGAP – STOP the GAP” rappresenta una significativa opportunità per utilizzare lo sport come strumento di dialogo interculturale e supporto sociale, sottolineando l’importanza di abbattere barriere e creare connessioni umane profonde tra giovani provenienti da realtà diverse.