Silvio Berlusconi indagato a Bari

Silvio Berlusconi, al centro delle indagini dei pm di Bari
ROMA. Ancora guai per l'ex premier. Silvio Berlusconi sarebbe indagato dai magistrati di Bari insieme a Valter Lavitola: è la notizia riportata stamattina da alcuni quotidiani, secondo cui entrambi sono accusati di aver indotto Giampaolo Tarantini a mentire sulle feste che si svolgevano nelle residenze dell'ex presidente del Consiglio.

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Sul Corriere della Sera Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi, sostiene: "Non abbiamo ricevuto alcun provvedimento ma, secondo il pronunciamento del Tribunale del riesame e gli atti di indagine conosciuti, l'iscrizione è un atto dovuto. A questo punto possiamo soltanto auspicare che si arrivi al più presto all'archiviazione".
 Ieri sera, intanto, nel carcere di Poggioreale l'ex direttore dell'Avanti è stato per oltre sette ore davanti al giudice per difendersi dalle accuse mosse da due procure, quelle di Napoli e di Bari. L'indagato ha risposto alle domande del gip Dario Gallo, il magistrato che ha firmato la seconda delle ordinanze di custodia a suo carico, che hanno riguardato in primo luogo l'inchiesta condotta dalla procura di Napoli e divisa in due filoni: il primo relativo a presunti illeciti nei finanziamenti al quotidiano in base alla legge sui contributi all'editoria, il secondo per le presunte tangenti a esponenti del governo di Panama per gli appalti delle carceri ''modulari'', vicenda in cui Lavitola, secondo l'accusa, avrebbe rivestito un ruolo di mediatore. Il secondo atto e' stato dedicato invece alla vicenda delle presunte pressioni sull'imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini perche' tacesse sulla vicenda delle escort che parteciparono alle feste di Berlusconi a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa.

IN CORSO AVVISO DI PROROGA INDAGINI PRELIMINARI - Intanto è in corso di notifica un avviso di proroga delle indagini preliminari per l'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e per l'ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola, entrambi indagati dalla Procura di Bari con l'accusa di aver istigato l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini a mentire ai pm della Procura del capoluogo pugliese che indagavano sulle escort portate da Gianpi nelle residenze dell'allora capo del governo. Ad ipotizzare a carico di Berlusconi il reato di induzione a rendere false dichiarazioni all'autorita' giudiziaria furono prima il tribunale del Riesame di Napoli, poi quello di Bari. (Fonte: Ansa.it)

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