Ilva: Fabio Riva, confronto in Procura a Taranto

TARANTO - L'estradizione dalla Gran Bretagna all'Italia di Fabio Riva sara' oggetto nelle prossime ore di un confronto informale tra i vertici della Procura e della Guardia di Finanza di Taranto. In questa sede sara' fatto il punto della situazione dopo che i giudici inglesi ieri hanno dato il via libera alla consegna dell'imprenditore alle autorita' italiane.

Fabio Riva e' accusato di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale nell'ambito dell'inchiesta aperta da molto tempo dalla Procura di Taranto per l'inquinamento dell'Ilva. - Nei prossimi giorni Fabio Riva, insieme al padre Emilio e al fratello Nicola - gia' arrestati il 26 luglio 2012 e tornati in liberta' solo un anno dopo - conoscera' la sua sorte anche in merito all'evoluzione dell'inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Taranto e di cui l'ordinanza di custodia cautelare in carcere e' solo una tappa.

I pm tarantini si apprestano a consegnare al gip le loro richieste di rinvio a giudizio o proscioglimento per gli indagati. Il 30 ottobre sono stati notificati dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura, 53 avvisi di conclusione delle indagini di cui 50 riferite a persone fisiche a vario titolo coinvolte nelle vicenda Ilva, e 3 a societa'. Tra i 50 figurano appunto Fabio, Emilio e Nicola Riva.

Pesante l'accusa formulata nei loro confronti: associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione di cautele sui luoghi di lavoro. Per il capo di imputazione formulato e per la gravita' della loro posizione sostenuta dall'accusa, la richiesta di rinvio a giudizio dei tre proprietari dell'Ilva appare pressoche' certa da parte dei pm anche se poi l'ultima parola spettera' al gip.

Coinvolti nell'inchiesta anche diversi dirigenti dello stabilimento di Taranto, gli ex direttori Luigi Capogrosso e Adolfo Buffo, il presidente Bruno Ferrante, ma anche, con altre accuse, alcuni amministratori pubblici ed ex amministratori pubblici.

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