Antonello Ricci (intervista): dalla 'Very Strong Family' a un nuovo 'Zelig' pugliese, con la scomoda etichetta di 'Mefisto' sempre addosso

di Alex Nardelli - Antonello Ricci, o più semplicemente 'Mefisto' della 'Very Strong Family', intervistato dal Giornale di Puglia, ci racconta la storia della sua carriera artistica, cominciata da bambino suonando la batteria, e proseguita in radio e incidendo dischi, sempre in vernacolo, tranne il suo prossimo album, che avrà sonorità rock.

Antonello ci spiega poi di come nasce e si evolve il personaggio di Mefisto, spiegandoci che la popolarità ottenuta porta la gente a chiamarlo Mefisto anche nella quotidianità.

Infine, ci parla dei progetti futuri, con la sua volontà di fare una trasmissione tipo Indietro Tutta di Renzo Arbore, un programma più ampio con vari personaggi comici e in cui fare intervenire il pubblico che è presente.



D: Antonello, quando inizia la tua carriera da attore?

R: Per quanto riguarda artisticamente io ho cominciato da piccolino suonando la batteria. La mia più grande passione è la musica, amo molto il blues, il rock. Ho cominciato musicalmente, poi ho cominciato a incidere i miei primi dischi, all'epoca cassette perché non esistevano cd, fino ad arrivare ad incidere il mio nono album. Tra l'altro ho sempre fatto musica in vernacolo, musica folkloristica, a livello comico. Adesso invece questo album che sto preparando è sul rock. Poi ho incominciato a livello comico a fare i primi spettacoli con le prime ospitate televisive in varie tv locali. Oltre ai dischi portavo avanti delle trasmissioni radiofoniche sempre comiche, e poi ho cominciato con la televisione. Poi mi è stata proposta la Very Strong Family dove ho conosciuto Manuel e Chicca e ho cominciato questa avventura. Dopo la Very Strong Family ho fatto la macchina del tempo, dopo sono seguite altre due serie televisive, la New Family uno e la New Family due. Poi c'è stato Albergo Strong. Poi ho cominciato, o più che altro continuato da solo in una serie televisiva di dodici puntante che si chiamava “Quel nullatenente” di Antonello Ricci, che è andata in onda su Blustar Canale 16, una tv di Taranto. Ho fatto questa serie dove tra l'altro il protagonista principale ero io. Poi è in cantiere un altro film sempre su di me, scritto con Sabino Matera e Luciano Alcore. Adesso mi è stato proposto di scrivere un libro autobiografico con un dvd con un insieme di video con alcuni miei spettacoli. Poi sto preparando adesso una trasmissione televisiva, che si dovrebbe girare in un locale di Trani. Vorrei fare il conduttore, comico, con una co-presentatrice, di una specie di Zelig pugliese,ma diverso. Vorrei fare una trasmissione tipo Indietro Tutta di Renzo Arbore. Un programma più ampio con vari personaggi comici e in cui fare intervenire il pubblico che è presente.

D: Antonello, si può dire che la tua massima popolarità l'hai raggiunta rappresentando il personaggio di Mefisto nella popolare fiction pugliese ”Very Strong Family”?

R: Certo, la Very Strong Family mi ha dato tantissime soddisfazioni, oltre alla visibilità che è molto importante. Spesso sono andato anche a molte ospitate gratuite, perché la visibilità fa molto. Il personaggio di Mefisto, nonostante sia un personaggio particolare, l'ho interpretato in maniera diversa dal tipico becchino, l'ho reso pazzo, strano, schizofrenico, giullare.

D: Come nasce il personaggio di Mefisto?

R: Io avrei dovuto far parte della prima serie della Very Strong Family, ma hanno cominciato con un altro personaggio che interpretava appunto Mefisto, personaggio diverso da quello che ho interpretato io. Molto bravo anche lui, però interpretava il classico becchino. Io sono poi subentrato nella Very Strong Family 2 su Teleregione, mentre dalla Very Strong Family 3 siamo andati in onda su TeleNorba. Le soddisfazioni sono state tante, e anche da parte dei bambini, che con quel tipo di personaggio pensavo potessi non piacere, invece io sono stato molto imitato dai bambini.
D: Rappresentando per lunghi anni lo stesso personaggio, non c'è il rischio che la gente che non conosci ti identifichi come Mefisto piuttosto che come Antonello Ricci? E se si, la cosa ti disturba?

R: No, non mi disturba perché in pratica è un'abitudine. Faccio un esempio, con Manuel e un altro collega abbiamo interpretato tre operatori ecologici, tre personaggi strani in una gag scritta da Pino Tattoli, e la gente quando mi vedeva, mi incontrava per strada e mi diceva, “Guarda ho visto la trasmissione” in cui mi chiamavo Tonto, comunque la gente per strada mi chiamava Mefisto. Perché Mefisto è rimasto negli anni e continuano a chiamarmi così. C'è gente anche che mi conosce da tanti anni, amici, che mi chiamano Antonello, però c'è gente che mi chiama Mefisto. Non mi da fastidio, certo mi farebbe piacere essere chiamato Antonello.

D: Il personaggio con il quale hai legato di più nella fiction?

R: Con tutti, ma con Manuel e Chicca avevo un feeling non indifferente, perché bastava poco per capirci, abbiamo fatto gli spettacoli insieme. Manuel ed io eravamo comico-spalla insieme: Manuel faceva il comico ed io la spalla e viceversa. La cosa fondamentale è che due comici non devono avere la stessa caratteristica, e infatti Manuel è molto bravo nella mimica, io invece ero improvvisatore, con la gestualità. Anche con Nonno Ciccio, con Ndrama Corta, Lia Cellammare, con Al Bacino, riuscivo a legare molto. Mi è dispiaciuto che la compagnia si è sciolta, ma non si può mai sapere. Sinceramente non saprei dire se ritorneremo sulle scene, anche se non mi dispiacerebbe. Per il momento no, ma mai dire mai.

D: C'è un attore in particolare al quale ti ispiri o che ti ha dato qualche spunto per qualche tua rappresentazione?

R: Mi sono ispirato e ho sempre avuto un occhio particolare fin da bambino per Gianni Ciardo che per me è il massimo.

1 Commenti

Nuova Vecchia

Modulo di contatto