La Roma vince a Firenze e vola in Champions

di Andrea Stano - Si tratta di un incontro indubbiamente affascinante quello tra Fiorentina e Roma, tuttavia davvero poco utile ai fini della classifica: Roma al secondo posto, viola in Europa League, questi i verdetti virtuali a cinque giornate dalla fine. Ai lupacchiotti basta un solo punto per la matematica della seconda posizione. (Foto: LaPresse)

Ne arriveranno persino tre grazie alla rete di Raja Nainggolan che decide il match che chiude la 34esima giornata.
Ancora Toloi in difesa al posto dell’infortunato Benatia nella Roma dove Totti comanda l’attacco al fianco di Ljajic e Gervinho.

Montella preferisce il giovane Matos a Matri la cui attitudine al gol si è affievolita sensibilmente in questa stagione. Arbitra Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo.

Meglio gli ospiti a inizio gara. Totti incanta con le sue giocate e al settimo apre d’esterno per Ljajic che serve il più invitante dei palloni a Gervinho che, puntualmente, spedisce a lato di Neto a pochi millimetri dal palo.
La Fiorentina, aggressiva ma poco cinica, si limita alle conclusioni dalla distanza del piede caldo di Cuadrado, sempre una spina nel fianco per la retroguardia giallorosa.

La Roma rompe gli induci con Nainggolan al minuto 26. Bel numero di Ljajic che scova il giusto pertugio per il centrocampista belga che in scivolata realizza la seconda rete con la maglia giallorosa.
Al 37esimo Totti cerca il gol impossibile con una girata al volo: pregevole la coordinazione, altrettanto la conclusione che, però, esce di un paio di metri.

Fiorentina pericolosa sul finale dei primi 45 minuti di gioco con Ilicic al termine di un’incursione personale.
Montella si gioca la carta Matri sperando che l’ex attaccante del Milan possa ridestarsi una volta per tutte. Malgrado questo, la sua sarà l’ennesima partita anonima.

Secondo tempo subito vivo con un fantastico tiro dai venti metri di Adem Ljajic alla disperata ricerca del classico gol dell’ex; bravissimo il portiere Neto a distendersi e a sventare il raddoppio.

I padroni di casa tessono gradatamente la loro ragnatela ma entrare in area di rigore avversaria è una faticaccia. Ci pensa allora Pizarro, altro ex della gara, con una revolverata da fuori. Palla che però si perde sul fondo.
Grandissima occasione da gol per i gigliati al 26esimo della ripresa: su calcio piazzato battuto da Ilicic arriva Savic che con l’interno piede colpisce malissimo divorandosi il gol del pari.

Un minuto più tardi esce proprio Ilicic per Joaquin. Lo sloveno si è mosso moltissimo ma è stato spesso impreciso e a volte persino pungolato dal pubblico di casa.

Garcia ridisegna l’attacco sostituendo Totti, che ancora non ha i novanta minuti tra le gambe, con Florenzi, e Ljajic col brasiliano Bastos.

Il possesso palla viola è sterile, la Roma amministra bene l’1 a 0 e torna nella capitale con tre punti tutto sommato meritati e la qualificazione in Champions League aritmeticamente ottenuta.

Un successo questo segnato profondamente da grandi giocatori ma la firma in grassetto è quella di mister Garcia che è riuscito a dare una forte identità alla propria squadra, incapace di vincere uno scudetto (in realtà ancora non ufficialmente) solo per la manifesta superiorità della Juventus, compagine di top players in carne ossa inseriti, oltretutto, in un meccanismo ben oleato.

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