Sinodo, ancora divisioni su gay e divorziati

Occorrerà ancora un anno per arrivare a decisioni condivise sull'ammissione dei divorziati alla comunione e perche' un approccio pastorale differente verso gli omosessuali siano stabiliti dalla Chiesa Cattolica.

Al termine del Sinodo straordinario, su 62 punti del documento faticosamente preparato nelle congregazioni generali e nei circoli minori ben 59 sono stati approvati con la maggioranza dei due terzi, ma tre non l'hanno raggiunta: si tratta dei paragrafi relativi alla ammissione alla comunione dei divorziati risposati,dell'accoglienza pastorale degliomosessuali e della comunione spirituale (che in realta' era concettualmente alternativo alla comunione per i divorziati risposati). I tre paragrafi (che risultano molto edulcorati rispetto alla prima formulazione) hanno comunque avuto la maggioranza semplice di voti.

Papa Bergoglio - che ha deciso di pubblicare il documento anche se tre punti non sono stati approvati con la maggioranza dei due terzi, in altre occasioni considerata necessaria dai suoi predecessori - ha spiegato le ragioni della sua decisione nel discorso rivolto ai sinodali: "Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficolta' e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie".

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