Leccese sotto choc, tentano di annegare ambulante: arrestati

LECCE - Attimi di follia nel Leccese. Due pregiudicati sono stati arrestati dalla polizia per aver aggredito e tentato di annegare un 17enne ambulante della Nuova Guinea, al quale hanno anche distrutto la mercanzia. Il dramma si è sfiorato ieri sulla spiaggia di Torre Chianca, lido 'La Cambusa'. La scorsa notte una bomba è stata fatta scoppiare nello stabilimento. La polizia non esclude che sia una vendetta di amici degli arrestati: i due ora sono accusati di tentato omicidio.

La violenza si è consumata dinanzi allo sguardo attonito delle decine e decine di bagnanti – tra cui anche famiglie con bambini – che affollavano la spiaggia del lido. E che, davanti a quell’improvvisa escalation di brutalità, sono quasi tutti rimasti pietrificati. Indifferenti. Soltanto quando la situazione sembrava assumere una piega drammatica, due bagnanti sono intervenuti per salvare il giovane, venendo a loro volta insultati dagli aggressori e dai loro compari.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” alla luce di quello che è stato riportato dalla stampa locale, rileva che è il frutto del clima di odio alimentato anche da una parte della politica che sta giocando con il fuoco alimentando una guerra tra poveri, mentre i veri problemi del nostro paese sono ben altri, ed è quindi come gettare fumo negli occhi per non parlare di ciò che ha bisogno questa Nazione. Proprio per questa ragione, invitiamo gli inquirenti, una volta accertate le responsabilità, a contestare il massimo delle sanzioni penali con l'indicazione dell'aggravante dei motivi razziali con tutte le conseguenze del caso, perchè una pena esemplare, possa essere da monito a coloro che pensano che la violenza e l'odio possano passare impuniti.

 In tale ottica lo “Sportello dei Diritti” e l'associazione "Teranga", che si occupa d'integrazione con particolare riferimento alla comunità senegalese composta dalla stragrande maggioranza di commercianti ambulanti che quotidianamente subiscono episodi d'intolleranza da parte di pochi sprovveduti in una terra accogliente come quella del Salento, fanno sapere l'intenzione di volersi costituire parte civile all'esito dell'indagini e dell'eventuale rinvio a giudizio dei responsabili.

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