Bari, Festa della Repubblica n.71 si chiude con l'ammainabandiera

di NICOLA ZUCCARO - Alle ore 19.02 di venerdì 2 giugno 2017, con lo scioglimento dello schieramento Interforze composto da soldati, avieri, marinai, finanzieri e carabinieri, è terminata la cerimonia dell'ammainabandiera. Svoltasi con tono dimesso, a differenza del solenne alzabandiera svoltosi nella mattinata odierna per festeggiare la 71ma Festa della Repubblica, sia del tricolore, sia della bandiera coi colori della città di Bari, è stata ugualmente seguita da una numerosa cittadinanza, radunatasi presso la Rotonda del Lungomare Diaz-Giannella.

Di seguito l'intervento dell’assessora Carla Palone alla cerimonia per i 71 anni della Repubblica italiana:

“Cittadine, cittadini, autorità,

sono passati 71 anni dalla nascita della nostra Repubblica, la Repubblica italiana che noi oggi tutti festeggiamo e onoriamo!

Una Repubblica nata dopo decenni bui, durante i quali il nostro Paese ha vissuto momenti drammatici, in cui la ferocia di una Guerra Mondiale costata milioni di morti e l'occupazione nazifascista diedero al popolo italiano la spinta per insorgere e dare così avvio al percorso di nascita della nostra Repubblica consegnando, a noi e ai nostri figli, il Paese libero e democratico in cui viviamo oggi.

Se siamo qui, oggi, lo dobbiamo al sacrificio di tante donne e tanti uomini: al loro coraggio, alla loro fierezza, all’impegno dei tanti che, in ogni contrada d’Italia, sfidarono il nazifascismo e si opposero alla dittatura, alla violenza, alla sopraffazione.

Anche la città di Bari fece la sua parte in questa lunga conquista: giovani, giovanissimi, militari, partigiani, civili, volontari, in quel lontano 9 settembre 1943, impedirono la distruzione del porto di Bari, difendendo una città ferita dalla guerra che di lì a poco sarebbe stata uno dei centri più attivi e vitali nel processo della ricostruzione socio-culturale del nostro Paese. È doveroso ricordare, qui con voi, alcune delle figure più importanti di quei tempi, intellettuali di spicco come Michele Cifarelli, Fabrizio Canfora, Tommaso Fiore, Natale Loiacono, Peppino Papalia e tanti altri attivisti baresi, che ancora oggi sono la testimonianza dei valori fondanti della nostra comunità.

Dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia e del contributo che i baresi seppero dare, ed è per questo che cerimonie come questa, che ci uniscono nel ricordo collettivo, devono essere megafono per trasferire la memoria di avvenimenti importanti ai nostri ragazzi.

La ricostruzione fu un cammino istituzionale difficile, complesso, che prese avvio con il voto del 2 giugno del 1946, 71 anni fa, un appuntamento che, permettetemi di ricordarlo, segnò anche l' ingresso delle donne nelle cabine elettorali.

Fiere, le donne parteciparono al voto e con altrettanta determinazione e coraggio contribuirono alla nascita della Repubblica italiana.

Anche alle elezioni dell'Assemblea Costituente le donne parteciparono in massa, e delle 21 deputate elette, cinque, che qui voglio ricordare - Maria Federici, Angela Gotelli, Nilde Jotti, Teresa Noce e Lina Merlin - parteciparono ai lavori della commissione incaricata di elaborare e proporre il progetto della Costituzione repubblicana.

Ancor più determinante fu il contributo delle donne alla stesura dell’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale: il principio fondante della parità sociale e dei diritti tra generi. Un valore cui noi tutti oggi ci ispiriamo e dobbiamo continuare ad ispirarci nella conquista di nuovi diritti per la parità di genere e le pari opportunità.

“Quando le donne si sono impegnate nelle battaglie, le vittorie sono state vittorie per tutta la società. La politica che vede le donne in prima linea è politica d'inclusione, di rispetto delle diversità, di pace” ha sostenuto Tina Anselmi e, sulla scia dell’impegno di donne come lei, noi abbiamo il dovere di portare avanti piccole e grandi battaglie di inclusione, di rispetto e di pace.

Fu quella stessa Assemblea Costituente, alla quale parteciparono tra gli altri i nostri conterranei Mario Assennato, Peppino Di Vittorio e Aldo Moro, a compiere il miracolo della ricostruzione della comunità nazionale, fissando i valori e i principi nei quali ancora oggi ci riconosciamo e che onoriamo. Quei valori di uguaglianza, giustizia sociale, passione civile e temperanza a cui tutti gli amministratori pubblici si devono ispirare per assolvere al meglio il compito di gestione del bene pubblico.

Desidero salutare con piacere i bambini, gli insegnanti e i genitori che hanno accompagnato qui oggi i propri figli. Il 2 giugno è la festa di tutti, è la festa di un intero popolo che ricorda il passato ma guarda al futuro.

A nome del sindaco, oggi impegnato a Roma a guidare le 400 fasce tricolore dei sindaci che aprono la parata ai fori imperiali, vorrei ringraziare sentitamente le Forze armate che oggi festeggiamo per il contributo dato alla nascita e al consolidamento della Repubblica.

Grazie alle Forze dell'ordine, che garantiscono quotidianamente la nostra sicurezza, grazie ai volontari di tutte le associazioni che non fanno mai mancare alle istituzioni il loro impegno sussidiario. Grazie, grazie, grazie perché ci rendete orgogliosi del nostro Paese.

A tutti voi dedichiamo la festa della Repubblica italiana, e sono sicura che, se ne avessero la possibilità, sarebbero qui, insieme a noi, le centinaia di donne, uomini e bambini che ogni giorno salvate, in mare come a terra, per dirvi grazie e augurare, insieme a noi, lunga vita alla Repubblica. Viva la Repubblica, viva l'Italia”.

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