Regionali, Sanza (Udc): "Questione morale come macigno su testa partiti"

BARI – La questione morale non può essere prerogativa di nessun partito e di nessuna area politica: certamente non la può invocare il Pdl, travolto a Roma come in Puglia da indizi gravi, oltre che da fatti concreti che lasceremo alla magistratura giudicare a tempo debito”. Lo ha affermato il coordinatore regionale dell’Udc di Puglia, l’on. Angelo Sanza“Ma la questione morale – continua Sanza - è pur tuttavia un grave problema per l’intero Paese. La stessa Puglia è stata, nei mesi scorsi, nell’occhio del ciclone per scandali che una campagna mediatica ha tentato di arginare, provando a delegittimare la magistratura. Il degrado nei comportamenti dei singoli e di gruppi nella gestione della cosa pubblica è un dato incontrovertibile che la classe politica più responsabile, ai massimi livelli istituzionali, è chiamata ad affrontare e a risolvere con decisione. Non sono importanti le leggi anticorruzione che si ipotizza approvare in tempi brevi, sono più significativi i comportamenti di correttezza che gli esponenti più rappresentativi della vita politica dovrebbero dare al Paese. A noi non pare che in questi anni, e tantopiù in questi mesi, siano venuti segnali importanti da chi si ritiene essere, come Berlusconi, l’interprete principale del Paese reale, chiedendo fiducia attraverso la gestione di situazioni emergenziali, mentre è stata lasciata nell’ombra una crisi economica che pesa sulla vita dei cittadini. Aldilà, quindi, delle misure legislative, sarebbe importante che i partiti avessero più serietà e rigore nella selezione della classe politica. Se è valido il criterio della presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna per un cittadino qualsiasi, detto principio non può essere applicato con pari automatismo a chi pretende di rappresentare il popolo nelle assemblee istituzionali. Certamente non possiamo sostenere che centrosinistra e centrodestra siano uguali, perchè, mentre Delbono a Bologna si dimette, Cosentino a Napoli continua ad essere coordinatore regionale del Pdl e sottosegretario all’Economia, invitato dal premier a rimanere al suo posto”.

“C’è, dunque, una questione morale – conclude Sanza - che ci vede distanti dai due poli, e ne faremo oggetto di riflessione in questa campagna elettorale”.

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