"Io sono l'oste e questa è la mia osteria", arrestato per peculato vice comandante Capitaneria di Porto di Barletta
BARLETTA. ''Io sono l'oste e questa e' la mia osteria'': cosi' rispondeva a chi gli chiedeva che fine avessero fatto gli oggetti sequestrati il vice-comandante della Capitaneria di Porto di Barletta, Savino Di Feo, di 58 anni, arrestato oggi con l'accusa di peculato.
E' accusato di essersi appropriato per almeno 5-6 anni di beni sequestrati dall'ufficio circondariale marittimo a Barletta, dove era nostromo e vice comandante. Le indagini, dirette dal pm della procura di Trani Ettore Cardinali, sono partite dalla denuncia di alcuni colleghi e sottoposti di Di Feo.
''Io sono l'oste e questa e' la mia osteria'': cosi' rispondeva a chi gli chiedeva che fine avessero fatto gli oggetti sequestrati. E quando gli si chiedeva che fine avessero fatto reti o altro, secondo gli investigatori, qualcosa tornava al suo posto ma non i pezzi originali: se, per esempio, si trattava di reti, quelle sequestrate venivano sostituite con altre usurate e vecchie.
Per accertare i reati che sarebbero stati compiuti da Di Feo, gli investigatori – le indagini sono state compiute da personale delle capitanerie di Barletta e di Bari – hanno compiuto servizi di appostamento per accertarsi di quanto accadeva, a uno dei quali – a quanto è stato reso noto – ha partecipato anche il pm.
E' accusato di essersi appropriato per almeno 5-6 anni di beni sequestrati dall'ufficio circondariale marittimo a Barletta, dove era nostromo e vice comandante. Le indagini, dirette dal pm della procura di Trani Ettore Cardinali, sono partite dalla denuncia di alcuni colleghi e sottoposti di Di Feo.
''Io sono l'oste e questa e' la mia osteria'': cosi' rispondeva a chi gli chiedeva che fine avessero fatto gli oggetti sequestrati. E quando gli si chiedeva che fine avessero fatto reti o altro, secondo gli investigatori, qualcosa tornava al suo posto ma non i pezzi originali: se, per esempio, si trattava di reti, quelle sequestrate venivano sostituite con altre usurate e vecchie.
Per accertare i reati che sarebbero stati compiuti da Di Feo, gli investigatori – le indagini sono state compiute da personale delle capitanerie di Barletta e di Bari – hanno compiuto servizi di appostamento per accertarsi di quanto accadeva, a uno dei quali – a quanto è stato reso noto – ha partecipato anche il pm.
