Sanza (Udc): "Aperture ai cattolici di Vendola impraticabili per governare"

BARI. “C’è un pò di captatio e un pò di cercata confusione strategico-politica nei messaggi del presidente Vendola verso il ‘centro’ della politica italiana e verso il mondo cattolico“. Lo ha detto Angelo Sanza, coordinatore regionale dell’Unione di Centro pugliese.”Non spetta a me evidenziare – aggiunge – che non esiste una perfetta identificazione e sovrapposizione tra mondo cattolico e centristi. Premesso questo, non possiamo non apprezzare i messaggi umanitari e le aperture di Vendola a ‘tematiche morotee’ che stanno a cuore al mondo cattolico come giustamente si permise di considerare qualche giorno fa il cardinale Bagnasco.
Anche se a tutt’oggi, ben poco o nulla si è visto in questa direzione nella gestione del programma di governo regionale in Puglia”.
“Il punto cruciale è un altro. Ed emerge in tutta evidenza – spiega Sanza - quando Vendola dà un alt a Bersani sul programma di un eventuale governo tecnico di responsabilità nazionale. Per Vendola non si deve andare oltre la legge di riforma elettorale, in quanto un programma politico implicherebbe scelte che non potrebbero mai essere condivise con aree politiche di centro moderato. Se venisse accolta la tesi di Vendola, sono del tutto palesi le motivazioni del perchè l’Udc non potrebbe partecipare ad una tale alleanza che rappresenterebbe la riproposizione della vecchia Unione. Il Pd dovrà scegliere: se vorrà guardare al centro come sostengono i Letta e i Follini, dovrà dare il giusto significato politico e programmatico ad eventuali primarie, con il rischio di allontanare anche solo congiunturalmente il rapporto con il mondo cattolico. Devono essere i cattolici del Pd e quelli dell’area di centro a farsi interpreti di quelle ‘speranze’ di cui parla il presidente Vendola. Moro non avrebbe mai confuso valori con programmi. Anzi, avrebbe usato i valori per ispirare i programmi”.
“E’ doveroso confrontarsi e se possibile convergere, ma non diamo nulla per scontato ed evitiamo di fare una grande insalata russa. Il fallimento del governo dell’Unione – conclude - deve essere costantemente presente ai king-makers della politica di oggi”.