Bari, arrestato l'"Arsenio Lupin" barese: mise a segno decine di truffe e rapine

BARI. Decine e decine fra documenti di identita', tesserini di riconoscimento delle forze dell'ordine, tessere sanitarie, bancomat, carte di credito, carnet di assegni, portafogli, portamonete, porta documenti, ma anche tre coltelli, due anelli e un paio di orecchini sono stati sequestrati nella stanza della pensione, nel centro di Bari, dove alloggiava Cosimo Damiano Panza, 47 anni, di Bari, ritenuto dagli inquirenti della Squadra Mobile della Questura del capoluogo pugliese un vero e proprio 'rapinatore seriale'.

IL 'LUPIN' BARESE - L'uomo, definito 'l'Arsenio Lupin' barese, e' stato arrestato nei giorni scorsi. Negli ultimi anni e' riuscito a mettere a segno truffe, furti e rapine non solo a Bari, ma anche in molti comuni dell'Italia Centrale, in modo particolare nelle Marche, dove e' stato piu' volte controllato dalle Forze di Polizia. Il suo fare distinto, gentile e affabile aveva fatto in modo che le vittime si fidassero di lui, anche perche' era solito presentarsi con rappresentante delle Forze dell'ordine, aveva tesserini falsi che lo identificavano come poliziotto della Stradale o appartenente ad altra Forza di Polizia.

TRUFFATORE DA 15 ANNI - E con tale modo di operare riusciva ad intrufolarsi in luoghi come palestre o studi professionali. Una 'carriera' iniziata circa 15 anni fa ai danni del suo datore di lavoro, un assicuratore. Panza a un certo punto aveva pensato di tenere per se' le polizze che riscuoteva dai clienti. Dopo essere stato scoperto, era stato licenziato. E' stato allora che si e' specializzato nei borseggi e nei furti, fino all'ultima evoluzione criminale: le rapine negli studi medici condotti da donne. Nella sua mente le considerava prede facili.

LE VITTIME - Le sue vittime accertate sono un medico generico, una psico-terapeuta e una pediatra. Quest'ultimo caso e' stato scoperto solo nelle ultime ore. Panza si informava sugli orari delle visite e cercava di prendere appuntamento sempre a fine giornata, in modo da rimanere solo nello studio. Dopo la visita o il consulto l'uomo chiedeva alle sue vittime un bicchiere d'acqua in modo da distrarle e avere la possibilita' di minacciarle, al loro ritorno, con un coltello puntato alla gola. A quel punto sfilava alla malcapitata gioielli, portafogli, computer e scappava, lasciandola terrorizzata. Una di loro e' stata anche rinchiusa in bagno. Ma e' stato proprio grazie all'identikit, realizzato dalla Polizia Scientifica, fornito dalle prime due vittime, il medico e la psico-terapeuta, che gli agenti della Squadra Mobile sono riusciti a sottoporlo a fermo di indiziato di delitto.

IL FERMO - Il fermo e' poi stato convalidato dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura del capoluogo pugliese. In seguito la perquisizione nella sua stanza della pensione ha permesso di scoprire una vera e propria 'centrale del falso', ma anche documenti rubati di vario genere, portafogli sottratti a decine persone. Documenti d'identita' che secondo gli inquirenti potrebbero essere serviti per accedere a vari servizi: bancari, assicurativi, anagrafici etc.
Carte di credito e carnet di assegni che possono essere stati utilizzati. Tessere sanitarie che possono aver erogato a Panza servizi sanitari, appunto. Non solo a Bari, ma anche fuori regione. Insomma, l'attivita' criminale di Panza potrebbe aver non solo mietuto un numero di vittime decisamente maggiore di quello finora accertato, ma il rischio e' che alcune operazioni messe in atto possano ancora essere valide: gli investigatori, infatti, non escludono che i documenti falsi possano essere serviti per aprire conti bancari-postali o gestire (attraverso le carte di credito) quelli esistenti. Di qui l'invito della Polizia di Stato a prestare attenzione al materiale sequestrato perche'' ogni ulteriore segnalazione puo' essere utile all'indagine.