Ancora sangue nel Gargano, padre e figlio uccisi a fucilate

FOGGIA. Ancora un efferato omcidio nel Gargano. Duplice omicidio questa sera nelle campagne di Cagnano Varano in provincia di Foggia. Due persone, padre e figlio, sono stati uccisi con alcuni colpi di fucile. I corpi delle vittime, di cui al momento non vengono rese le generalita', sono state trovate nelle campagne del centro garganico, nei pressi di una masseria. I familiari questa mattina avevano denunciato la scomparsa dei parenti.

LE INDAGINI - Le indagini sono dirette dai carabinieri dell’area garganica e del comando provinciale di Foggia. In base alle prime informazioni emerse, Sante e Pietro Zinotti non sarebbero legati alla criminalità organizzata, nonostante il cognome dei due uomini coincida con quello di un noto boss locale. In passato i due uomini erano stati coinvolti – con assoluzione – in un processo relativo a traffici di sostanze stupefacenti.
Gli inquirenti avrebbero anche sostenuto che non vi sarebbero per il momento “elementi che possano far propendere necessariamente per un duplice omicidio compiuto dalla criminalità organizzata”. Sembra che padre e figlio Zinotti stessero tagliando della legna quando sono stati assaliti e uccisi.

OMICIDIO FORSE DI NATURA PRIVATA - Sarebbe di natura privata il movente del duplice omicidio. Secondo la prima ispezione cadaverica, il piu' anziano e' stato ucciso con due colpi di fucile alla schiena, mentre il figlio e' stato colpito da una fucilata al volto e una al petto. Ieri pomeriggio i familiari delle vittime, non vedendoli tornare a casa, si sono preoccupati e si sono diretti verso al loro masseria, trovando i corpi riversi in una zona boschiva nelle campagne tra Cagnano Varano e Carpino. Stando alla prima ricostruzione degli inquirenti, i due allevatori potrebbero essere stati sorpresi dal killer mentre stavano tagliando la legna: padre e figlio avrebbero tentato la fuga ma sarebbero stati inseguiti, raggiunti e uccisi. Un omicidio che, almeno secondo le prime ipotesi degli investigatori, non dovrebbe essere maturato negli ambienti della criminalita' organizzata, ne' tantomeno sarebbe legato alla faida, l'eterna rivalita' tra gli allevatori del Gargano. Tra le ipotesi gli investigatori non escludono anche quella di possibili problemi e dissidi tra confinanti.

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