"Ero suo amico, perchè volerlo morto?". Loiudice si difende per l'omicidio Dambrosio

BARI. Si è svolto questa mattina dinanzi al gip del tribunale di Bari Vito Fanizzi l'interrogatorio di garanzia di Giovanni Loiudice, il boss di Altamura arrestato il 24 dicembre scorso per l'omicidio di Bartolo Dambrosio. "Eravamo vicini di cella e amici. Perché volerlo morto?", sono alcune delle argomentazioni con cui si è difeso il 48enne, ritenuto esponente di spicco della criminalità di Altamura e mandante dell'omicidio del boss Dambrosio, ucciso il 6 settembre scorso. Loiudice ha raccontato la sua vita, il suo trasferimento in Sud America fino al ritorno in Puglia nell'estate 2010.
Dambrosio, presunto boss di Altamura, fu ucciso nelle campagne limitrofe la città murgiana mentre faceva jogging. Loiudice, latitante, fu bloccato in un appartamento in una zona centrale della citta' murgiana. Nei mesi scorsi i carabinieri, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese, avevano arrestato altre quattro persone coinvolte nel delitto, tra cui i due figli del presunto boss Loiudice, Michele (25 anni) e Alberto (20).

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