Torti arbitrali: il Bari non alza la voce. Perchè?

di Nicola Zuccaro
"La partita di Genova contro la Sampodoria ci ha lasciato una grande amarezza. Questo non tanto per la sconfitta in sè quanto perchè sull'andamento della gara hanno influito pesantemente alcuni errori arbitrali che ci hanno danneggiato. Del resto, tutti hanno potuto vedere, nelle diverse trasmissioni televisive sportive la fondatezza delle nostre lamentele che comunque si sono mantenute nei limiti dell'assoluta correttezza. Quanto accaduto a Genova non deve abbatterci e non deve costituire motivo per crearci degli alibi. Anzi, vogliamo ripartire con delle motivazioni rinnovate".
Con il senno di poi è risultata a metà strada fra il buonismo e la diplomazia questa lunga dichiarazione rilasciata dal ds del Bari Angelozzi all'indomani di Sampdoria-Bari e sopratutto alla vigilia della "ingiusta" quanto "ingiustificata" squalifica sia pure per una giornata che il giudice sportivo ha inflitto al difensore del Bari Marco Rossi. Ancora una volta e proprio a distanza di un anno da quel Napoli-Bari ( 6 dicembre 2009) il Bari è stato vittima di torti arbitrali. In principio fu De Laurentis che polemizzando per una intera settimana contro il " sistema" fu messo a tacere per un rigore concesso ai partenopei. Invece, ora, pur senza lamentele di parte doriana ma a causa della negligenza del sig. Pierpaoli, il Bari ha pagato per colpe che non sue. Quanto avvenuto a Marassi è ormai passato sotto gli occhi dell'intera Italia calcistica. Occorre comunque rilevare che con la successiva esplusione di Ventura ipotizzare ad una trappola tesa al tecnico del Bari per fargli pagare, presumibilmente e probabilmente qualche sua "malefatta" risalente ai tempi in cui era il titolare della panchina doriana, rientrebbe ipoteticamente nella massima andreottiana: "A pensar male è peccato ma spesso si indovina". Se fosse confermata questa ipotesi occorrerà che l'As Bari prima di ricorrere alle carte bollate arruoli qualche 007 capace di intercettare eventuali complotti contro il blasone biancorosso. E' una battuta! Ma, scherzi a parte, è giunto il momento che l'As Bari alzi la voce perchè con quei toni "da bravi ragazzi" utilizzati da Angelozzi non si va nessuna parte specie quando si è alla vigilia di un'altra difficile trasferta che, sciopero permettendo, vedrà i Galletti rendere visita alla Roma. Eccezion fatta per lo spessore tecnico dell'avversario stigmatizzato dal divario in classifica, occorrerà vigilare sulla sudditanza psicologica nella quale potrà incappare il direttore di gara, considerato il peso politico che la Roma esercita nella Lega A.
Si è di Serie A anche quando, per fatti come quelli di Genova, si alza la voce e non sempre il bon ton in un ambiente rozzo come quello calcistico è un atteggiamento che paga. Chi come voi, egregi Matarrese e Angelozzi, vive nel calcio da più di trent'anni dovrebbe saperlo meglio dello scrivente.
In circostanze come queste, oltre a chiederci il "perchè" di questa condotta, è il caso di consigliare ai dirigenti sopramenzionati un'altra massima: "L'eccezione, in certi casi, conferma la regola".

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