Giappone: le testimonianze di 2 pugliesi

BARI. Due testimonianze di pugliesi in Giappone che hanno vissuto i difficili momenti della tragedia con coraggio e grande fermezza.

IL VIOLINISTA TARANTINO - "Non dormiamo da due giorni, appena chiudiamo corro a riposarmi. Da questa tragedia dobbiamo imparare lo stoicismo dei giapponesi. Non si piangono addosso, parlano poco e agiscono: magari noi reagissimo così di fronte a queste tragedie".
Parla su Skype Nicola Grassi, 46 anni, il violinista tarantino del Maggio Musicale Fiorentino, in tournèe a Tokyo fino al 20 marzo. Rimarrà in Oriente perché da ieri i concerti sono confermati.
"Se l’emergenza si aggravasse, partirebbero subito due voli di Stato per portare tutti in Cina", ha rassicurato il gruppo il primo cittadino di Firenze Renzi: dal 22 l'orchestra fiorentina sarà impegnata a Shangai. Grassi: "Sono in Giappone per la quarta volta e di scosse ne avevo avvertite, ma mai come questa volta. La paura è stata enorme, anche se non ho mai pensato di voler tornare in Italia".

IL BARITONO DI BISCEGLIE - "Ci siamo terribilmente spaventati ed abbiamo ancora paura, qui in giro c'è il disastro, ma sto bene, siamo salvi io e tutta la compagnia». A parlare al telefono da Tokio è il baritono basso Pietro Simone, 40 anni di Bisceglie, anche lui componente del coro Maggio Musicale Fiorentino». La telefonata di rassicurazione è giunta ai suoi parenti in apprensione a Bisceglie è giunta da Tokio poco dopo il devastante sisma.
Simone aggiunge che "quando si è verificata la fortissima scossa mi trovavo in un appartamento al quarto piano di un palazzo al centro della capitale che fortunatamente ha retto bene, c’è stato panico, ho avuto l’impressione che i giapponesi fossero meno spaventati di noi, aspettavano che tutto si fermasse". Infine aggiunge di non sapere quando farà rientro in Italia.

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