Barletta: "La sicurezza sul lavoro la pretende chi si vuole bene", la missione di Sicurmed nella sicurezza sul lavoro

di Nicola Ricchitelli. Parte con Michele Dibenedetto (Sicurmed) il nostro giro di interviste nel campo della sicurezza sul lavoro, ma soprattutto nell’ambito delle professioni tecniche. Il tutto sarà argomentato in due filoni “Progettare la sicurezza… in sicurezza ” e “Progettare In – Sostenibile”, dove tratteremo tra l’altro argomenti quali il progettare sostenibile, bio architettura, certificazione energetica degli edifici e quant’altro.

D: Un saluto al dott. Michele Dibenedetto responsabile di Sicurmed – ditta operante nel settore dei servizi alle imprese, sicurezza sul lavoro, sicurezza alimentare, sicurezza ambientale, sorveglianza sanitaria. Dott. Dibenedetto, quale il livello complessivo della sicurezza delle nostre imprese qui a Barletta? Quanto è stato fatto, quanto c’è ancora da lavorare?

R:«Intanto bisogna precisare che la sicurezza ha diverse sfaccettature. Si va da quella alimentare, di cui se ne sta parlando tanto in questo periodo a proposito dei germogli di soia, a quella ambientale ed infine, a quella sui luoghi e negli ambienti di lavoro tesa, quest'ultima, a tutelare la salute dei
lavoratori. Credo tuttavia che il livello complessivo della sicurezza delle nostre imprese barlettane sia pressoché buono. Molto si è fatto, grazie al D. Lgs. n° 81/2008, molto ancora resta da fare proprio ad opera delle istituzioni. Già, perchè dai dati in mio possesso risulta che le imprese hanno capito che bisogna adeguarsi alla citata legge ma stentano a farlo in maniera completa proprio in virtù del fatto che vi è scarsa attività di vigilanza. In questo caso è la ASL BAT che dovrebbe darsi una mossa non commettendo però l'errore di svolgere attività repressiva ma di semplice controllo. In questo credo che il Direttore Generale ASL BAT abbia molte colpe».

D: Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro - Oreste Tofani - qualche mese fa, facendo riferimento al triennio 2008-2010 ha parlato di un aumento degli incidenti sui luoghi di lavoro. A suo modo di vedere la spiegazione sta in una legislazione poco efficace o in una cattiva attuazione di essa?

R: «Purtroppo è la verità. Nell'ultimo triennio gli incidenti sul lavoro sono in forte aumento tenendo conto del fatto che molti incidenti non vengono nemmeno denunciati per il timore di poter perdere il posto di lavoro. A tal proposito manca una giusta legge che tuteli il lavoratore sotto questo aspetto. Il lavoratore oggi è fin troppo tutelato su questioni marginali e lo è meno su questioni più delicate.
Secondo il mio modestissimo parere credo che il problema siano, come ho già detto nella precedente domanda, le istituzioni preposte alla vigilanza e controllo. Pochi controlli equivalgono a molti incidenti sul lavoro. Non serve a nessuno il controllo in azienda dopo che l'incidente si è verificato - pratica molto diffusa nel nostro territorio -. Il D. Lgs. 81/2008 nasce con l'intento di prevenire gli incidenti sul lavoro».

D: Qui a Barletta in quali attività della nostra economia si registrano maggiormente infrazioni alle varie normative di sicurezza sul lavoro tra cui il D.Lgs.81/2008?

R:«Le attività che registrano il maggior numero di infrazioni sono le imprese edili per il semplice motivo che, in questo momento storico, sono le uniche ad assumere lavoratori e cioè sono le uniche che stanno lavorando, visto che il settore industriale è in forte crisi economica. Altra motivazione è che un cantiere edile è un vero e proprio campo minato in cui tutto può succedere e dove credo che nessuna legge potrà mai dare una soluzione valida a questo bollettino di guerra».

D:Dott.Dibenedetto, in un recente articolo del “Sole 24 Ore” è emerso come una percentuale tra il 4-20% degli infortuni sui luoghi di lavoro sono riconducibili all’assunzione di psicofarmaci, droghe e alcool. Che situazione si registra qui a Barletta?

R:«Barletta è una città come tutte le altre per cui anche in questo caso mi sento di riconoscere come attendibile il dato che Lei cita. A me capita spesso di incontrare ragazzi che assumono sostanze psicotrope alle quali aggiungerei anche il gioco d'azzardo (vedi i gratta e vinci) che stanno diventando una vera e propria ossessione che spesso distrae. La verità è che se si prestasse la giusta attenzione a quello che si fa e se si fosse effettivamente lucidi e scevri da ogni tipo di pensiero, molti incidenti non si verificherebbero. E' un pò come guidare la macchina, ogni distrazione o eccesso può risultare fatale».

D:Un rapporto dell’ILO asserisce che una cattiva alimentazione nei luoghi di lavoro nuoce alla salute dei lavoratori e può provocare una perdita di produttività pari al 20%. È inutile nascondere che molte aziende sono prive di mense aziendali in quanto viste come ulteriore aggravio sul bilancio annuale. Quale a suo modo di vedere le possibili soluzioni?

R:«L'uso e l'abuso di alcool durante la pausa pranzo è una delle pessime abitudini alimentari che spesso riscontro durante la mia attività di sorveglianza sanitaria. Il dato più preoccupante è che ad eccedere nell'uso di alcool sono sempre più i carpentieri, i muratori, i metalmeccanici e tutti
coloro i quali svolgono le mansioni più delicate».

D: Il più delle volte a Barletta (e non solo) la parola sicurezza sul lavoro fa rima con la parola legge o leggi e meno con il concetto di rispetto per se stessi e per la parola vita che spesso va via per piccole disattenzioni. Quali le azioni secondo il suo modo di vedere per una maggiore diffusione della cultura della sicurezza tra i lavoratori?

R:«In primis devono cominciare a fare un uso più intenso dei Dispositivi di Protezione Individuale (casco, guanti, scarpe ecc.) in quanto spesso riescono ad evitare il peggio. Dunque, sanzionare pesantemente i datori di lavoro che non forniscono queste attrezzature ma sanzionare ancora più pesantemente i lavoratori cui vengono forniti tali attrezzi ma non li utilizzano. In secundis, i lavoratori devono cominciare a volersi bene adottando stili di vita sani che possono essere sintetizzati in: abolizione di alcool, sigarette, droghe, del gioco d'azzardo; una alimentazione equilibrata; andare a dormire ad un orario adeguato alle esigenze lavorative e non strafare. Siamo esseri umani non macchine».

D: Spendere per la sicurezza sul lavoro è un costo o un investimento?

R:«Nè uno nè l'altro. E' un risparmio. Provate ad immaginare cosa accade in un'azienda in cui si verifica un incidente sul lavoro: blocco dell'attività produttiva; costi per le cure; costi per lo Stato (ospedalizzazione, cure, soccorso ecc.); costi per avvocati; sanzioni da parte degli organi di vigilanza; mancanza di un'unità lavorativa per un tempo indeterminabile; eventuale assunzione di un'altra unità lavorativa in caso di malattia prolungata nel tempo; impossibilità a partecipare alle gare d'appalto qualora il reato venisse reiterato ecc.Dunque, la sicurezza sul lavoro la pretende chi si vuole bene».

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