Manovra: mal di pancia nella maggioranza, possibili ulteriori modifiche

ROMA. La manovra potrebbe cambiare ancora. Troppi malumori anche all'interno della maggioranza. Nel mirino soprattutto la norma che abolisce la possibilita' di conteggiare ai fini della pensione sia il periodo di servizio militare, sia gli anni di studio per il raggiungimento della laurea.
A questo proposito, in mattinata si incontreranno Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, e Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa, per valutare la possibilita' di stralciare la norma e di coprire in altro modo il gettito previsto dal ritocco del sistema previdenziale (650 milioni risparmiati il primo anno e circa 1.200 da quello successivo).
L'appuntamento e' fissato presso il Ministero dell'Economia e vi parteciperanno i tecnici di questo dicastero e quelli del Ministero del Lavoro, ma non ci sara' il ministro Giulio Tremonti che e' tornato in vacanza a Lorenzago di Cadore a conferma della freddezza con cui ha seguito il confronto sugli emendamenti alla manovra preferendone la versione iniziale.
E' stato Calderoli a pubblicizzare l'incontro con Sacconi, bersaglio dei malumori interni a Pdl e Lega in quanto sarebbe l'ideatore dell'emendamento piu' contestato alla manovra, precisando che si tratta di valutare ''l'impatto sociale della norma sulle pensioni''. Si e' poi appreso che il governo sarebbe comunque al lavoro per tutelare, con una norma ad hoc, chi ha gia' riscattato gli anni universitari e quello di servizio militare.
Secondo alcune versioni sul vertice di maggioranza che ha dato il via libera agli emendamenti, Silvio Berlusconi aveva manifestato la propria contrarieta' al provvedimento sulla previdenza ma Sacconi avrebbe insistito per il suo accoglimento nella nota finale diffusa al termine della riunione.
Ieri le reazioni al complesso degli emendamenti del governo sono state negative. Banca d'Italia e Corte dei conti hanno avvertito sul pericolo che i provvedimenti possano avere un effetto depressivo e recessivo sull'economia. Si e' intanto ricompattato il fronte sindacale. La Uil annuncia che potrebbe proclamare lo sciopero del pubblico impiego. La Cisl si dice pronta alla mobilitazione. Per il 6 settembre e' fissato lo sciopero generale indetto dalla Cgil. L'Anaao, l'associazione che raggruppa i medici dirigenti, ha proclamato lo stato di agitazione contro una proposta previdenziale che definisce ''indecente''.
Dichiara Susanna Camusso, segretaria della Cgil: ''Dopo il vertice di Villa San Martino, le ragioni del nostro sciopero generale sono non solo confermate ma anche rafforzate. Sulle pensioni e' stato fatto un golpe''. Luigi Angeletti, segretario della Uil, annuncia un percorso di mobilitazione con assemblee sui luoghi di lavoro e un presidio organizzato per domani davanti al Senato.
E' polemica pure sul saldo della manovra che avrebbe un ''buco'' di almeno 4 miliardi di euro rispetto alla versione originaria. Secondo alcune indiscrezioni, il presidente del Consiglio sarebbe pronto a firmare un decreto per l'aumento di un punto dell'Iva, ipotesi scartata nel vertice di lunedi' scorso ad Arcore tra Pdl e Lega.
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