Squinzano (Le): arrestato esponente della criminalità organizzata

di Silvia Resta. Questa mattina all’alba, a conclusione di mesi di accertamenti, riscontri e intercettazioni, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Campi Salentina hanno arrestato per tentata estorsione pluriaggravata Sergio Notaro, 51 anni, personaggio di elevato rilievo criminale e due suoi complici Antonio Petrachi e Massimiliano Ruggio. Noto nell’ambiente con il soprannome di “Panzetta” e dal lunghissimo curriculum criminale fatto di precedenti per furto, rapina, sequestro di persona, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione di sostanze stupefacenti e soprattutto condannato nel 1992 per associazione per delinquere di tipo mafioso, Notaro era considerato un punto di riferimento per le dinamiche malavitose a Squinzano e zone limitrofe. Proprio questo suo status ha indotto il Gip di Lecce, Giovanni Gallo, a ritenere la custodia cautelare in carcere unica misura consona alla gravità del reato e alla pericolosità dell’indagato, mentre per Petrachi e Ruggi, incensurati, è apparsa sufficiente la restrizione agli arresti domiciliari. Tutto è partito lo scorso 29 aprile, quando un imprenditore di Squinzano si è presentato presso la Stazione dei Carabinieri denunciando un episodio di danneggiamento ad un suo immobile. Il fatto, dalla gravità relativa, ha assunto però un significato importante, perché associato ad una serie di episodi simili perpetrati da un anno a quella parte ai danni di proprietà immobiliari o fondiarie appartenenti a lui o alla sua famiglia. Su questa denuncia si sono quindi innestate le indagini dei Carabinieri, grazie alle quali è emerso che l’imprenditore era da molti mesi oggetto di pesanti pressioni da parte di Notaro, Petrachi e Ruggio. Costoro vantavano debiti per somme assai rilevanti contratti forse per motivi legati al gioco d’azzardo dal giovane figlio di quest’ultimo. Gli elementi raccolti durante le indagini del 2010, incrociati con ulteriori informazioni già note ai Carabinieri e a quanto emerso durante attività di osservazione e pedinamento e di intercettazione ambientale, hanno conferito elevato peso specifico alla denuncia dell’imprenditore, apparsa fondata e consistente anche all’Autorità Giudiziaria che ha così incastrato Notaro, Petrachi e Ruggio per le pressioni, le minacce di male ingiusto e i toni intimidatori che essi hanno utilizzato nei confronti della coppia padre-figlio configurando ampiamente il delitto di tentata estorsione.