Napolitano: impraticabile larga coalizione. Il monito a Monti, ora riforme

(GUARDA IL VIDEO) ROMA. ''La lunga, irriducibile contrapposizione, al limite dell'incomunicabilita''' che si era determinata tra le forze politiche ''ha reso impraticabile ogni ipotesi di larga coalizione di governo come il presidente incaricato ha potuto ben presto constatare''. E' quanto sostiene il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso al Colle in occasione della cerimonia per lo scambio di auguri.

CON CRISI GOVERNO NO STRAPPI A COSTITUZIONE - "La soluzione della crisi" aperta con le dimissioni di Berlusconi "non si è collocata nei binari di un ordinario succedersi alla guida del Paese di schieramenti che hanno ottenuto la maggioranza nelle elezioni" ma "né forzature né strappi ci sono stati rispetto nell'ordinamento costituzionale".

IMPRATICABILE LARGA COALIZIONE GOVERNO - "La lunga, irriducibile contrapposizione, al limite dell'incomunicabilità" che si era determinata tra le forze politiche "ha reso impraticabile ogni ipotesi di larga coalizione di governo come il presidente incaricato ha potuto ben presto constatare".

UE NON SI DIVIDA - "L'Europa non può in un modo o nell'altro dividersi e frammentarsi secondo linee geografiche o sulla base di opposte intransigenze e di potenziali esclusivisimi".

IN UE LATITA STRATEGIA CRESCITA - "E' verso un'Europa più federale che è giocoforza muoversi. E' di qui che passa l'affermazione non solo di una cultura della stabilità" ma anche una "cultura dello sviluppo e di una nuova strategia di crescita per l'Europa: quella che oggi latita nonostante l'incombere della recessione".

MIO DOVERE INTERVENIRE PER EVITARE ORA URNE - Intervenire per far sì che in Italia non ci fosse un immediato scioglimento delle Camere e il ricorso alle urne, vista la crisi che c'era in Europa "era un mio preciso dovere istituzionale".

CRISI HA RIVELATO NOSTRE INSUFFICIENZE - Il 2011 "é l'anno in cui è stato scosso e messo alla prova il progetto europeo e si sono concretizzati per il nostro paese rischi assai gravi, dinanzi ai quali non hanno retto i preesistenti equilibri politici e si sono fatte sempre più stringenti nostre antiche e recenti contraddizioni e insufficienze".

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