Concordia: da lunedì defueling. Ma la nave si sposta ancora

di Redazione. Il maltempo non dà tregua all'isola del Giglio ed è paura per la stabilità del relitto della Concordia. Il mare, stamane sufficientemente calmo, ha permesso comunque questa mattina al pontone di uscire. Al momento, spiegano fonti della Protezione Civile, e' attaccato alla nave e si stanno terminando le operazioni di flangiatura, cioe' le operazioni preliminari al pompaggio per lo svuotamento dei serbatoi.

E' inoltre prevista per oggi la conclusione del montaggio delle restanti due valvole sui serbatoi, alle quali poi attaccare i tubi per aspirare il carburante. Operazione che, fanno sempre sapere dalla Protezione civile, presumibilmente, iniziera' lunedi', condizioni meteo permettendo.

Intanto proseguono regolarmente le attivita' di monitoraggio dei movimenti dello scafo condotte dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze e dell'ambientale assicurate da Ispra e Arpat: "non vi sono particolari anomalie da segnalare ne' nei movimenti della Costa Concordia ne' nei rilevamenti relativi al rischio ambientale".

RELITTO SPOSTATO DI 60 CM - Il relitto si è spostato di 60 centimetri. E' ciò che emerge dalla lettura dei dati forniti dagli strumenti che monitorano lo scafo arenato sugli scogli dell'Isola del Giglio.

Il dato inizia a preoccupare, perché la nave si sta spostando verso il gradino successivo, che la farebbe inabissare completamente, a 70 metri di profondità.

Il vento forte e il mare mosso, infatti, non aiutano a mantenere lo scafo ancorato ai fondali. E preoccupano gli esperti anche i tempi di rimozione del relitto: se la Costa Concordia restasse lì per i prossimi 7-10 mesi, o anche più a lungo, e si muovesse ai ritmi riscontrati finora, il rischio di inabissamento potrebbe essere molto concreto.

GLI ISOLANI: LA NAVE VIA DI LI' - I residenti ed il sindaco del Giglio chiedono in tutti i modi invece che la rimozione avvenga in breve tempo, almeno prima dell'inizio della stagione turistica estiva, che altrimenti verrebbe penalizzata, con ricadute drammatiche per l'economia locale, quasi interamente dipendente dal turismo.

"Siamo molto preoccupati per i rinvii" sull'inizio delle operazioni di svuotamento dei serbatoi della Concordia, ha detto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini in un'audizione al Senato. Anche perché "per legge fisica il rischio di collassamento è abbastanza concreto". Il ministro ha detto che le attuali procedure sono state giustificate alla luce delle condizioni di mare attuali, ma "ho chiesto rassicurazioni su procedure alternative in caso di condizioni climatiche diverse" anche perché "non abbiamo garanzie che lo scafo non possa essere compromesso".

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