Legge elettorale: ok da Pd, Pdl e Terzo Polo. Niet della Lega e di Idv

di Redazione. Legge elettorale: fase due. Si concludono oggi con gli incontri con alcune forze politiche minori le consultazioni avviate dal Pdl sulla possibilita' di riformare la legge elettorale. L'Idv non parteciperà a queste consultazioni.

Dopo il giudizio positivo sulle convergenze di ieri delle forze guidate da La Russa e Violante, si e' tuttavia deciso di rinviare la conferenza dei capigruppo di Camera e Senato con all'ordine del giorno la riforma elettorale e alcune riforme costituzionali.

Le delegazioni del Pdl e del Terzo polo che si sono incontrate ieri si sono mostrate favorevoli, da quanto si apprende in un comunicato congiunto, sulla "necessita' di modifiche costituzionali che riducano il numero di parlamentari, avviino il superamento del bicameralismo perfetto, diano al premier il potere di nominare e revocare i ministri, introducano il principio della sfiducia costruttiva''.

Il punto di maggiore accordo tra Pdl, Pdl e Terzo polo e' sulla necessita' di restituire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti. Di qui l'idea di reintrodurre i collegi uninominali, dove l'elettore vota il singolo candidato. Nella quota proporzionale delle nuove norme allo studio delle forze politiche la preferenza non verrebbe introdotta e sarebbero i partiti a indicare la lista dei candidati da eleggere.

Tra le maggiori difficoltà, tuttavia, c'e' da segnalare la richiesta di Pdl e Pd di non fermarsi alla riscrittura della legge elettorale ma di procedere ad alcune riforme costituzionali.
A mettersi di traverso soprattutto la Lega. ''Se vogliono cambiare la legge, la cambino. Per noi, prima bisogna diminuire il numero dei parlamentari. In ogni caso, dobbiamo esserci anche noi al tavolo'', dice Umberto Bossi. La replica arriva da Angelino Alfano, segretario del Pdl: ''La riforma non vogliamo farla contro la Lega, anzi ci auguriamo un loro positivo contributo''.

Anche il Senatur e' tornato a precisare che una eventuale conferma dell'alleanza con il Pdl dipende proprio da che riforma elettorale verra' approvata. Riguardo alle prossime elezioni amministrative, il leader della Lega ricorda che il Carroccio si e' gia' espresso contro la conferma degli accordi con il Pdl.

E' il modello elettorale tedesco su cui si incentra il confronto. In Germania il Bundestag, il Parlamento federale, e' composto per il 50% da parlamentari eletti nei collegi uninominali e per il restante 50% da parlamentari eletti con il sistema proporzionale. La condizione minima per accedere in Parlamento e' che una lista raggiunga il 5%.

Si discute su quali variazioni si possono apportare a quel modello in modo da renderlo funzionale al sistema politico italiano. Una variante e' il ritorno al cosiddetto ''Mattarellum'', il meccanismo precedente alle norme elettorali in vigore. In quel caso, il 75% dei seggi della Camera veniva attribuito dai collegi e il restante 25% dal proporzionale. Con la nuova riforma, si potrebbe passare al 70% per gli eletti nei collegi e al 30% per gli eletti nella quota proporzionale.
Tuttavia, questa ipotesi non convince il Terzo polo, possibile ago della bilancia tra eventuali governi.

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