Calcioscommesse: Laudati, ma il sistema è sano
BARI. ''Il sistema calcio italiano e' sano''. Lo ha detto il procuratore di Bari, Antonio Laudati, durante la conferenza stampa con la quale stamane sono stati illustrati ai giornalisti alcuni dettagli dell'inchiesta che ha portato ai tre arresti effettuati stanotte nell'ambito di un primo filone investigativo relativo alle scommesse che sarebbero state fatte su alcune partite della squadra del capoluogo regionale nei campionati 2009-2010 e 2010-2011. Questa inchiesta ''non ha inficiato la credibilita' del sistema calcio'', ha aggiunto.
Occorre ''distinguere - ha proseguito Laudati - tra chi agisce in modo scorretto e chi segue le regole del codice penale e della deontologia sportiva''. Peraltro, come ha precisato lo stesso magistrato, questa prima tranche dell'inchiesta, cioe' quella relativa ''a calciatori infedeli che si mettevano d'accordo con altri calciatori o con persone estranee per lucrare su forti scommesse di denaro sulle partite, non si e' ancora conclusa. Nel giro di pochi giorni sara' chiusa''.
Per il capo della Procura di Bari l'alterazione dei risultati delle cinque partite del Bari sotto inchiesta, ''e' ampiamente provata se non altro per ammissione dei protagonisti delle vicende'', oltre che sulla base della documentazione acquisita su patrimoni, passaggi di denaro, tabulati telefonici.
Infine Laudati ha precisato che ''il nostro ruolo e' completamente diverso da quello della giustizia sportiva. Finora non abbiamo trasmesso atti alla Procura federale con la quale abbiamo ottimi rapporti personali e istituzionali. Le due Procure hanno obiettivi e norme di riferimento diversi. Noi ci occupiamo delle responsabilita' penali delle singole persone e dei singoli episodi''.