“La Regione acceleri i tempi per ottenere i finanziamenti per la costruzione degli ospedali"

BARI. “La lentezza pachidermica della politica regionale rischia di produrre l’ennesimo fiasco in un settore già martoriato come quello della Sanità”. Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, punta l’indice sui 600 milioni della finanziaria 2006 destinati alla costruzione di 10 ospedali in Puglia, dei quali la Regione rischia di perderne una parte cospicua. “Stando a stime ottimistiche – spiega Pugliese – si riuscirebbero a ottenere finanziamenti solo per quattro strutture. Un vero peccato, visto lo stato di disgrazia in cui verte il sistema sanitario regionale, che negli ultimi tempi ha dovuto fare i conti con chiusure a raffica di ospedali e con un deleterio blocco del turnover, misure figlie di un piano di rientro durissimo. Pertanto, va da sé che dieci nuovi ospedali sarebbero oro colato per la Puglia, territorio nel quale si è certificata la chiusura di ben 20 nosocomi, con i conseguenti disagi per la cittadinanza. Tuttavia, mentre altre nove Regioni sono pronte a far valere i propri diritti a Roma, qui da noi tutto lascia presagire l’addio a 600 milioni di euro”.

“La Puglia è una delle regioni con l’indice di investimento in edilizia sanitaria più basso della penisola. Basti pensare che la provincia di Taranto, la stessa che è stata per qualche, lungo tempo, teatro della tragicomica questione San Raffaele, per il quale sono stati stanziati ben 60 milioni – peraltro mai reinvestiti su Taranto come promesso - è maglia nera nazionale con 3,56 euro per abitante, dieci volte meno rispetto a Bari, che pure non è ai vertici delle speciali classifiche. Per tacere del rapporto posti letto/abitanti, a dir poco umiliante”.

Pugliese invita dunque la Regione a “non perdere tempo prezioso e ad accelerare quanto più possibile i tempi per consegnare entro fine mese l’istruttoria per ottenere almeno i finanziamenti per i quattro ospedali previsti, onde evitare che vada perduta un’occasione importante per cominciare un progetto di rilancio della Sanità regionale. I quattro nosocomi, infatti, coprirebbero tutti un bacino d’utenza tra i 150 e i 200mila abitanti, con almeno 300 posti letto. Certo, non si tratterebbe della panacea di ogni male, né della soluzione definitiva alla crisi sanitaria, ma almeno darebbe una boccata d’ossigeno per scrutare in maniera più ottimistica l’immediato futuro. A patto che poi non si disperdano altri decenni per la realizzazione…”.

Senza dimenticare le ricadute sull’occupazione. “Da tempo denunciamo – conclude Pugliese – la necessità di rilanciare l’economia regionale attraverso l’apertura di cantieri grandi e piccoli, che utilizzino i fondi pubblici esistenti coinvolgendo anche finanziamenti privati e grandi stazioni appaltanti. Ebbene, l’apertura di quattro cantieri come quelli in questione rappresenterebbe un’opportunità di notevole portata per la creazione di nuovi posti di lavoro, dalla quale ripartire per dare vita a un piano a largo raggio che stimoli una svolta dal punto di vista occupazionale e una progressiva crescita del livello dei consumi”.

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