Da oltre 60 anni i Domenicani alla Basilica di San Nicola

di Vittorio Polito. Sono trascorsi oltre 60 anni da quando la Basilica di San Nicola fu affidata ai Domenicani (ordine dei frati predicatori), dopo la morte (30 luglio 1945), del Gran Priore pro-tempore Mons. Nicola Maria Savinetti, direttamente soggetto alla Sede Apostolica.
 Sull’assetto canonico della Basilica di San Nicola, dopo 50 anni di affidamento ai Domenicani, ne parla ampiamente Lorenzo Lorusso o.p., attuale Priore della Basilica, nel capitolo «L’assetto canonico della Basilica di San Nicola negli ultimi cinquant’anni», (Adda Editore, 2001). Il volume, curato da Tommaso M. Violante o.p. “Cinquant’anni dei Domenicani a San Nicola”, contiene anche scritti di Giovanni Matera o.p., Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, Gerardo Cioffari o.p., Battista Mezzanotte o.p., Ciro Capotosto o.p., Salvatore Manna o.p., Rosario Scognamiglio o.p., Cesare Arezzo o.p., Enrico Saliani o.p., Tarcisio Alessio o.p., Damiano Bova o.p..
Dopo oltre un lustro il Pontefice Pio XII emanò il 5 agosto 1951 la Costituzione Apostolica “Sacris in ædibus”, con la quale affidava la Basilica ai Domenicani prescrivendo diritti e doveri della Santa Sede, dell’Arcivescovo di Bari e dei Frati Predicatori.
L’intervento pontificio era dovuto in modo particolare per i danni rivenienti dalla seconda guerra mondiale che fecero perdere alla Basilica l’antico splendore ed anche per la trascuratezza del culto divino.
Successivamente (11 febbraio 1968), il Santo Padre Paolo VI, emanava la nuova «Costituzione Apostolica “Basilicæ Nicolaitanæ”», mediante la quale elevava il tempio dedicato a San Nicola “Basilica Pontificia” e nominava l’Arcivescovo pro-tempore di Bari “Delegato Pontificio”, concludendosi così una lunga storia che dava inizio ad un maggior sviluppo del culto nicolaiano, rafforzato dal nuovo tempo della Chiesa dovuto al Concilio Vaticano II. Con la medesima Costituzione furono aggiornate le norme emanate con il vecchio ordinamento del 1951.
Padre Lorusso
L’8 maggio 1989, Giovanni Paolo II emanava la sua Costituzione “A seguito delle celebrazioni del IX Centenario” che regola ancora oggi i rapporti dell’Ordine dei Predicatori con la Santa Sede ed il Delegato Pontificio.
La Basilica, grazie ai Frati Predicatori, vive un rinnovato fervore di vita sotto gli aspetti liturgico, pastorale, apostolico, culturale e, soprattutto, ecumenico, che caratterizza la specifica vocazione della Chiesa locale e della Puglia.
L’ufficio del Rettore è sempre connesso a quello del Superiore della comunità religiosa, ma l’ultima Costituzione ha riconosciuto anche il rispetto della normativa dei Frati Predicatori, che prevede l’elezione del Rettore che dura in carica tre anni ed è rieleggibile solo per un ulteriore triennio, salvo dispensa del Maestro Generale dell’Ordine.
Per la prima volta la Basilica è retta da un barese doc, padre Lorenzo Lorusso o.p., nativo di Bari Vecchia, ove ha coltivato all’ombra della Basilica la sua vocazione nell’ordine di cui fa parte. Professore ordinario di “Diritto Canonico Orientale” nella Facoltà Teologica Pugliese, direttore dell’Istituto di Teologia Ecumenico-patristica San Nicola di Bari, al momento della sua elezione ha commentato che «I confratelli mi hanno designato anche per la mia provenienza e per l’attenzione particolare che dobbiamo al quartiere che custodisce le reliquie del Santo patrono». Padre Lorusso è anche giudice del Tribunale ecclesiastico regionale pugliese.
La Basilica di San Nicola, quindi, è stata affidata ad un Ordine religioso che, sotto vari aspetti, e con il sacrificio personale dei Religiosi, con il loro spirito di povertà e le loro capacità di iniziativa, fanno fronte alle molteplici le esigenze, e non sono poche, che la Basilica affronta quotidianamente in onore del “Santo”.