Energia da fonti rinnovabili: sì a pdl in V commissione

BARI. Licenziato dalla V commissione consiliare presieduta da Donato Pentassuglia la proposta di legge sulla “Regolazione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”. L’esame della pdl è ripreso dall’art. 6 (quelli precedenti erano stati approvati nella seduta pregressa). Il provvedimento è stato approvato a maggioranza con l’astensione di PdL, Udc e Puglia prima di tutto che, invece, hanno approvato alcuni emendamenti in corso d’opera. La Regione aggiornerà, entro 6 mesi dall’emanazione del decreto ministeriale che fisserà la ripartizione tra le regioni della quota minima di incremento dell’energia prodotta con il FER (energia da fonti rinnovabili), il Piano energetico ambientale (PEAR) e le linee guida regionali. A loro volta i Comuni, entro tre mesi dall’approvazione della legge regionale, dovranno comunicare alla regione le autorizzazioni già rilasciate, definire il potenziale contributo locale per l’insediamento di nuovi impianti, nell’ambito del perseguimento degli obiettivi stabiliti dal PEAR. La pdl definisce, tra l’altro, i profili localizzativi e procedimentali; gli interventi soggetti a procedura semplificata; le autorizzazioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili; l’integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici; norme per il recupero, il riciclaggio e/o smaltimento di impianti in dismissione; l’archivio delle imprese autorizzate con disposizioni in materia di lotta alla criminalità.
Soddisfazione per il lavoro svolto è stata espressa dalla maggioranza che ha preannunciato il voto favorevole in aula “per una legge quadro – ha detto il capogruppo PD Antonio Decaro – che metterà ordine in un settore importante dell’economia pugliese e che contribuirà a un miglioramento della qualità ambientale della regione”. Decaro ha espresso il suo ringraziamento al consigliere Giovanni Epifani (PD) per il lavoro svolto nel coordinamento dei lavori dello specifico gruppo di lavoro e al presidente Pentassuglia per la pervicacia con cui ha portato ripetutamente all’ordine del giorno della commissione la pdl, dopo un iter lungo e faticoso su una materia particolarmente complessa in cui si intrecciano norme nazionali, linee guida e quozienti energetici, con una serie nutrita di audizioni e la interlocuzione con le Procure della Repubblica pugliesi. Decaro ha auspicato un’approvazione unanime del provvedimento in Consiglio regionale. Stesso invito da parte del capogruppo SEL Michele Losappio che ha parlato delle politiche condotte in materia dal Governo Vendola dal 2005 a oggi come di un “fiore all’occhiello, nonostante gli eccessi e le distorsioni”.
Queste ultime con riferimento non solo alle infiltrazioni della criminalità ma anche al rapporto con il territorio, laddove operatori senza scrupoli utilizzano la DIA per frazionare gli impianti e sottrarsi ai controlli. E sul problema dello smaltimento degli stessi impianti allorquando dovranno essere dismessi, Losappio ha sottolineato come i relativi oneri sono, comunque, di importo largamente inferiore a quelli per lo smantellamento delle strutture che utilizzano energia fossile. Sempre per la maggioranza apprezzamento per il grosso lavoro svolto è stato espresso da Francesco Laddomada (LPpV) e Franco Pastore (Gruppo misto – PSI), che hanno sottolineato anch’essi il contributo garantito dal Epifani nell’elaborazione della pdl che si è presentata piuttosto articolata e complessa. Il capogruppo PdL Rocco Palese, preannunciando l’astensione sul provvedimento, si è riservato un esame approfondito dell’intero gruppo sulla proposta di legge e ha auspicato che il provvedimento riesca, una volta approvato, a mettere ordine nel settore, a differenza di quanto è successo precedentemente in cui furono introdotte delle modifiche nel sistema autorizzativo che non hanno portato ad alcun risultato. “Il problema di fondo – ha ammonito – è quello del contenzioso tra le aziende di cui non si sa lo sbocco”. “La legge regionale arriva in ritardo – ha puntualizzato il capogruppo Udc, Salvatore Negro -. Se fosse stata approvata prima (in particolare nel 2008 quando si affrontata la questione con troppo faciloneria) un po’ di disastri ambientali” si sarebbero evitati. Negro ha richiamato l’attenzione sull’aspetto dell’anagrafe degli impianti che “costituisce uno dei problemi fondamentali”. Il presidente Pentassuglia ha specificato, infine, che tutti i gruppi consiliari potranno fare eventuali approfondimenti fino all’approvazione in Consiglio regionale del provvedimentol.

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