L'allarme della Fials Bari: stop al taglio posti letto nelle rianimazioni


BARI. "Stop al taglio dei posti letto nelle rianimazioni del barese, si rischia di danneggiare l'assistenza complessa dei pazienti, i politraumatizzati da incidente stradale e l'emergenza estiva". La denuncia e' di Piero Albenzio, segretario provinciale della Fials, il primo sindacato del settore sanita' nelle province Bari e Bat, che manifesta preoccupazione dopo il caso registrato all'ospedale 'Di Venere' di Carbonara, uno dei maggiori presidi del capoluogo, dove la carenza di infermieri e i mancati rinnovi dei contratti ha costretto dal 30 maggio il primario a dimezzare da 8 a 4 i posti letto dell'unita' complessa.

"Non vorremmo ripetere nella ruota dei corsi e ricorsi storici l'esperienza drammatica vissuta nel 2005", osserva Albenzio, "quando un'anziana donna fu sottoposta alla roulette russa tra gli ospedali pugliesi alla ricerca di un ricovero poi negato e finendo il suo calvario da cadavere sulla lettiga di un ambulanza. All'epoca - aggiunge - il governatore Raffaele Fitto e il piano di riordino ospedaliero vennero sommersi da una valanga di critiche e Nichi Vendola vinse le elezioni promettendo un contropiano ai tagli e il potenziamento dei reparti di eccellenza ed urgenza. A distanza di sette anni poco o nulla e' cambiato, le promesse dissolte dalla chiusura di 18 ospedali, altri 5 promessi in questi giorni, accorpamenti di reparti e riduzioni paurose al personale, circa 30 milioni di euro nel 2011 nella Asl Bari. La scure ora non si ferma nemmeno sui pochi posti letto di rianimazione rimasti. Il destino del Di Venere presto potrebbe toccare l'Ospedale San Paolo, considerate le identiche gravi carenze di personale".

Per la Filas si tratta di una "politica irresponsabile in danno del diritto costituzionale alla salute". Per questo si rivolge al presidente Vendola chiamato ad intervenire con urgenza "ed a compensare l'inerzia dell'assessore alla salute Ettore Attolini e del direttore generale della Asl, Mimmo Colasanto, che in questa fase si sono mostrati distratti e insofferenti ai nostri ripetuti richiami alla responsabilita"'.

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