Gallipoli: "Tutta in famiglia o quasi la nomina dei revisori dei conti"

Dov’è finita la volontà riformatrice e moralizzatrice tanto sbandierata e tanto auspicata dalla vice-sindachessa Antonella Greco e dal neo-eletto sindaco Francesco Errico? È terminata con la campagna elettorale? Oppure, come possiamo immaginare, non ha mai avuto inizio ed è stata soltanto uno specchietto per le allodole, al fine di carpire la buona fede e soprattutto il voto dei gallipolini? Non aveva parlato proprio il Sindaco della necessità di rilanciare la Città Bella attraverso il criterio della meritocrazia? Forse dobbiamo pensare che si tratti soltanto di una sua brutta controfigura quella che oggi si è presentata in Consiglio Comunale per chiedere e ottenere il voto della maggioranza e di qualche peones seduto tra i banchi dell’opposizione per far nominare come revisori dei conti sua cugina Laura ed il figlio di Giuseppe Venneri, due giovanotti dal curriculum ancora assolutamente lacunoso e dalla professionalità tutta da dimostrare. Può bastare il cognome e la parentela ingombrante a giustificare l’elezione a compiti così difficili e così delicati, in anni in cui tutto deve essere messo sotto la lente di ingrandimento della trasparenza amministrativa, viste le ristrettezze di bilancio che impongono una gestione responsabile e sensibile del denaro pubblico? Ci si può disobbligare dell’appoggio di un amico o di un parente con una nomina in ruoli, per certi versi, chiave? Non sarebbe stato più corretto censire sul territorio e non solo di Gallipoli le professionalità più comprovate per affrontare questioni tanto delicate?
Chissà cosa è passato per la testa del Sindaco, chissà quali logiche sono state seguite e perseguite. Saranno state certamente molto stringenti se lo hanno costretto ad andare in direzione diametralmente opposta a quella che aveva annunciato in campagna elettorale. Qualche settimana fa parlava della necessità di liberare Gallipoli; forse necessitava di spazi liberi in cui collocare qualche parente e qualche amico…Altre spiegazioni non ce ne possono essere.
È evidente che, alla luce di quanto accaduto, non possiamo che plaudere al comportamento responsabile e coerente sia di Sel, nella persona della dottoressa Cataldi, che della Civica che fa riferimento al Dott. Aldo Petrucci; mentre, a contrario, e con tanta sorpresa, non possiamo che non-condividere e disconoscere il voto di Coppola e soprattutto e principalmente di Toti Di Mattina che, con la sua caduta di stile odierna, ammesso che ce ne fosse bisogno, ha probabilmente spiegato in maniera più chiara quell’apatia, quel disinteresse e quella mancanza di verve politica che l’hanno contraddistinto per tutta la campagna elettorale con il consequenziale risultato di cui tutti siamo state vittime sacrificali, consolidando l’incertezza di non sapere il perché, il “per come” ed il “per quanto tempo” ancora…
A riferirlo in una nota l'on. Vincenzo Barba (Pdl).
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