Schettino, senza mia manovra migliaia di morti


FIRENZE. ''Se non avessi gestito in quel modo l'emergenza la nave sarebbe inabissata di poppa dopo le 23.00 portandosi dietro migliaia di persone. E'pertanto inaccettabile parlare di crimine''. E' quanto afferma l'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, in una nota diffusa dal suo legale, avvocato Francesco Pepe.

''Ieri - afferma Schettino, a proposito della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Grosseto - si e' parlato della vicenda con le stesse parole di un anno fa, per altro, utilizzando aggettivi come 'criminale' che nulla hanno a che fare con la gestione dello scenario creatosi a seguito di un incidente dove l'obiettivo primario da raggiungere e' stato quello di salvaguardare la vita umana e nient'altro.

Difatti tutte le ricostruzioni hanno dimostrato che se non avessi gestito in quel modo l'emergenza la nave sarebbe inabissata di poppa dopo le 23 00 portandosi dietro migliaia di persone. E' pertanto inaccettabile parlare di crimine''.

Inoltre, scrive ancora Schettino, ''si e' parlato nuovamente di manovra scellerata, quando dalle indagini e' emerso che i miei ordini e la rotta da me approvata, erano di passare a circa 1 km dall'isola. Si e' ancora parlato di abbandono nave quando chiunque abbia studiato la vicenda, ha ormai dopo 1 anno compreso, come fosse impossibile per me, e per il Comandante in Seconda e tutti gli altri ufficiali in quel momento, restare su un ponte ormai verticale. E' stato tra l'altro accertato e confermato da testimonianze, come io abbia cercato di risalire ben due volte, continuando, comunque, a coordinare lo sbarco da terra (cosa che, da sott'acqua, mi sarebbe risultata difficile). Dette documentazioni sono evidenti e disponibili in supporto cartaceo e digitale da piu' di 1 anno e non e' accettabile - conclude l'ex comandante - che a tutt'oggi si continui ad istigare l'opinione pubblica con affermazioni non supportate dai fatti''.

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