Duro colpo a cosche palermitane, decine di arresti

PALERMO - I cc del Comando Provinciale di Palermo e del Ros stanno eseguendo provvedimenti cautelari nei confronti di una trentina di persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, rapine, detenzione illecita di armi da fuoco, scambio elettorale politico mafioso e traffico internazionale di stupefacenti.

L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai pm Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli, ha disarticolato il mandamento mafioso di Bagheria, storica roccaforte di Cosa nostra. Oltre ai capi della cosca sono stati arrestati il reggente e il cassiere del mandamento e i capi delle famiglie mafiose di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia.

Le indagini hanno dimostrato come ancora l'organizzazione mafiosa sia strutturata secondo il tradizionale assetto verticistico. Continuano ad essere usati inoltre i vecchi rituali di affiliazione: la 'punciuta' e la presentazione dei nuovi affiliati ai mafiosi più anziani. In un'intercettazione ambientale, un uomo d'onore, discutendo con un altro affiliato, paragona le nuove leve a giovani cavalli da trotto, da addestrare - se necessario - anche ricorrendo alle maniere forti: "quando vedi che nella salita fanno le bizze... piglia e colpisci con il frustino.... sulle gambe... che loro il trotto non lo interrompono... purtroppo i cavalli giovani così sono", dice.

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