13enne suicida dopo stupro a Taranto, libro-fumetto

TARANTO - Un'altra storia di bruta violenza sui minori dal tarantino. E' diventata un libro-fumetto la storia di Carmela, 13enne di Taranto che si uccise il 15 aprile 2007, al quartiere Paolo VI, perché aveva subito due violenze sessuali e nessuno le credeva. Oggi il patrigno, Alfonso Frassanito, era presente all'udienza del processo ai presunti violentatori presentando un libro-fumetto tratto dal diario di Carmela. "Hanno stuprato mia figlia - ha detto - per loro chiedo il massimo della pena prevista, è sempre pochissimo rispetto a quello che hanno fatto".

Si e' svolta l'udienza davanti al Tribunale collegiale di Taranto del processo per le ripetute violenze subite dalla ragazzina. Gli imputati sono tre uomini, un 27enne di Acireale e un 29enne di Siracusa, venditori ambulanti, e un 58enne di Taranto.

In aula ha deposto, citato come testimone dall'accusa, uno dei due uomini, all'epoca minorenni, accusati anche loro di aver violentato la ragazzina e gia' condannati in passato a pene lievi (hanno ottenuto il beneficio della messa alla prova). All'epoca Carmela si sarebbe rivolta a lui per avere aiuto dopo avere subito le prime violenze ma, al contrario, il giovane all'epoca 17enne ne avrebbe approfittato. Il giovane ha descritto Carmela come la sua fidanzata.

Sentito dai giudici ha detto che la ragazzina si sarebbe rivolta a lui per sfuggire a presunte molestie da parte del padre adottivo, che preannuncia "querela per falsa testimonianza e diffamazione".