Bisceglie: Politiche Giovanili, “Cara Assessore Sasso, Le scrivo...”

di Francesco Brescia – "Forse non avrei nemmeno più il diritto di farlo, cara Assessore Vittoria Sasso, di scrivere, cioé, al detentore della delega alle politiche giovanili. Non è carino che io Le sveli la mia età, ma forse questo è un Paese strano. Un Paese in cui si è giovani quasi per sempre: se provassimo a dire che Cameron, nel Regno Unito, è un Primo Ministro giovane, forse ci riderebbero dietro. Ma noi siamo in Italia. Ancora più nello specifico noi siamo a Bisceglie. Bisceglie, cara Assessore, la città che io e Lei amiamo così come larga parte dei nostri concittadini.
Veniamo a noi. Perché Le scrivo. Per congratularmi dell'incarico che Le è stato affidato? Forse.
Auguri di buon lavoro. Ma non del tutto per questo.
Parlo, evidentemente, della delega alle politiche giovanili, una delega della quale poche Amministrazioni riconoscono la reale importanza.
Un Comune, un ente istituzionale in generale, tanto può fare (o mostrare di fare) per i giovani.
Non intendo suggerirLe nulla, me ne guarderei bene, parrei presuntuoso.
Non voglio già darLe quest'impressione.
Ancora non ci conosciamo: aspettiamo qualche mese, poi capirà che lo sono davvero.
Mi permetto, piuttosto, di invitarLa a dare il giusto peso a questa delega, ai giovani biscegliesi, a quanto possono fare per lo sviluppo del territorio.
E non parlo di futuro, Assessore Sasso. Parlo di dannatissimo e attualissimo presente.
Coinvolga le associazioni giovanili, si impegni (lo prenda come un incitamento, non come un'imposizione) a farle dialogare, a creare un sistema di cooperazione, a fare in modo che possa non esserci mai dispersione, conflittualità, inimicizia.
Ma operi (incitamento, non imposizione) affinché possa esserci, anche all'interno del massimo consesso istituzionale cittadino, una voce forte delle realtà giovanili associative, commerciali, scolastiche, imprenditoriali e così via.
Una voce seria, un Assessore che ci contatti, che prenda in considerazione le nostre proposte, che non le accantoni subito, che sappia vagliarle e, se ritenute valide, realizzarle.
Non chiedo una consulta dei giovani: ci ingarbuglieremmo tra consulte e commissioni.
Chiedo, se possibile, una attenta considerazione, un serio ascolto delle istanze della... come la chiamano?.... futura classe dirigente.
L'Assessorato alle Politiche Giovanili potrebbe incentivare l'apertura di uno Sportello InformaGiovani in città (scuola, istruzione, associazioni, bandi, concorsi...), di uno Sportello Remoto Universitario (ormai defunto qualche anno fa – nonostante ci sia ancora la targa in bella vista davanti all'attuale Ufficio INPS in via Giulio Frisari), promuovere l'organizzazione di meeting o forum tematici periodici ideati, gestiti, moderati dai giovani biscegliesi: insomma fare in modo che possa generarsi un proficuo e dinamico attivismo, una efficace e intraprendente partecipazione, un maggiore e costante coinvolgimento dei giovani a Bisceglie.
Non credo ci siano in città (ce ne sono, ma non siamo tutti così, con tutto il rispetto...) soltanto sbarbatelli svogliati o mannequins che hanno avuto in mano più cocktail che libri.
L'Assessorato da Lei retto si faccia promotore di iniziative atte all'ascolto, al coinvolgimento, alla sensibilizzazione di temi rilevanti, all'attivazione di luoghi e spazi di confronto, di scambio di idee, di crescita e di formazione.
Come vede, non serviranno mesi per capire quanto io sia presuntuoso, ma Lei la chiama 'presunzione' la semplice voglia di un (giovane) cittadino di vedere viva la sua città grazie soprattutto alle belle teste dei giovani e di non vederla più (o meno spesso, per meglio dire) in mano alla solita claque di vetusti monopolizzatori della cultura (cultura... dov'è la delega alla cultura?) in giacca e cravatta pronti a servirsi dei giovani per spostare totem e affiggere locandine invece di 'avvalersene' per progetti innovativi e moderni?
Buon lavoro, Assessore".

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