Folletti in Puglia, tra leggenda e realtà

di Mario Contino, fondatore GHP - In tutto il mondo le leggende più popolari si adornano di magiche creature o mostruosi personaggi, in Italia e più precisamente in Puglia i folletti sembrano dominare le storie popolari di ieri e di oggi.

Chiamati in modi diverso in base al luogo di origine della leggenda di turno, ma con descrizioni morfologiche e comportamentali molto simili tra loro, è lecito pensare che ogni storia si riferisca ad esseri appartenenti alla medesima specie. I loro nomi più popolari sono: I Lauri, Gli Uri, Li Scazzamurrieddri, Li Sciaccuddhi, nomi forse per molti versi impronunciabili ma dal suono magico e misterioso.

Questi folletti sono descritti in questo modo: esseri piccolissimi, alti poco più di 50 cm con corpo tozzo, arti esili, vestiti in vario modo ma sempre con un lungo cappello a forma di punta. Una loro grande caratteristica sarebbe quella di potersi rendere totalmente invisibili all’uomo e di poter apparire nei sogni per differenti motivi che in seguito andrò a spiegare

Il loro carattere è descritto in modi molto differenti, per alcuni sarebbero pacifici e molto generosi, per altri pericolosi e malvagi, altri ancora li ritengono semplici ma dal carattere molto suscettibile e vendicativo, questi consigliano vivamente di non offendere mai uno di questi esserini.

Un Pastore, nel basso Salento, raccontò di aver avuto un esperienza molto singolare con uno Scazzamurrieddru. L’uomo, ad oggi anziano, raccontò di aver vissuto buona parte della sua vita in una fattoria e per un certo periodo assistette, suo malgrado, ad un fenomeno veramente bizzarro: ogni notte, alla stessa ora, il gregge di pecore scappava dalle stalle per essere poi ritrovato a pascolare poco distante dalla stessa fattoria, in modo composto ed ordinato. Lo stesso si mise di impegno e dopo un po’ di tempo, in cui il fenomeno non si riuscì ad arginare in alcun modo, scoprì che la causa era da attribuirsi al piccolo folletto, era lui che ogni notte portava gli animali al pascolo.

Da questa storia si evince che questi esseri dovrebbero avere grande rispetto per la natura e gli animali.

Se nella storia precedentemente narrata, il piccolo esserino si è dimostrato pacifico e rispettoso, nella storia che seguirà scoprirete il suo lato dispettoso e, per alcuni versi, malvagio.

Una ragazza scopri che da qualche settimana uno di questi folletti dimorava nel suo fienile, decise di far finta di nulla anche se conscia che il folletto aveva capito da tempo di essere stato scoperto. Tutto sembrava filar liscio ma la donna commise un grande errore, chiese al folletto una somma di denaro,. Per tutta risposta il folletto si adirò dicendo: “mi permettevi di usare il tuo fienile solo per ricavarne interessi?” con queste parole scomparì e non si fece più vedere, continuò però a fare scherzi e dispetti alla ragazza, gli rompeva i vasi ed i piatti, gli buttava a terra bicchieri e bottiglie di vetro, gli annodava i capelli ed intrecciava le criniere del suo cavallo, i dispetti andarono avanti per mesi, fino a quando l’esserino decise che la lezione era sufficiente.

In questo racconto si vede si il lato pestifero dell’esserino ma si nota che questo si scatena in reazione all’avarizia umana, che sia un modo per insegnare agli uomini i veri valori spesso facilmente dimenticati?

Altra caratteristica di questi folletti, questa volta molto pericolosa, sarebbe quella di posarsi sulle persone che vogliono punire per qualche motivo e impedirgli una corretta respirazione, sarebbero capaci di soffocarle del tutto ma non ci sono testimonianze che dichiarino questi esseri come capaci di tanta atrocità.
I piccoli spiritelli, poi vi spiegherò perché li definisco tali, sarebbero soliti apparire nei sogni delle persone da loro designate e porgere una precisa domanda: Soldi o tappi?. Questo quesito dall’apparenza innocua e dalla risposta quasi ovvia, in realtà nasconde una vera e propria prova da superare. Quanti senza riflettere e seguendo la propria avarizia hanno risposto: ”soldi”, si sono risvegliati pieni di lividi dopo aver subito la punizione del folletto che aveva impedito loro di respirare normalmente. I pochi che invece hanno seguito il loro spirito chiedendo tappi, ossia dichiarando che i soldi nella vita non sono tutto, si sono svegliati molto rilassati ed avrebbero casualmente trovato degli oggetti di grande valore: soldi o gioielli, un dono fatto laro dal folletto.
Questi esserini hanno un punto debole?, temono qualcosa? La risposta è “si”.

Per loro il cappello che hanno in testa è il tesoro più importante, chi riuscisse a strappare il cappello dalla testa di uno di questi folletti potrebbe chiedere allo stesso qualsiasi cosa e questi esaudirebbe qualunque richiesta pur di riavere il suo copricapo.

Li ho definiti spiritelli semplicemente perché come tali si comportano, sono descritti con un aspetto molto particolare ma sarebbero in grado di apparire e scomparire, proprio come degli spiriti, sarebbero anche capaci di apparire nei sogni ed interagire con gli uomini in questo stato. Questa caratteristica la ritroviamo anche in alcuni racconti che spiegano come lo spirito del caro defunto giunga in sogno per confortare o avvisare l’amico o il parente ancora in vita.

Per spirito non si deve per forza pensare ai fantasmi o alle anime, per essere spiritico si intende ogni essere, e l’esoterismo ne nomina differenti, formato da energia psichica e quindi immateriali, capaci di materializzarsi a loro piacimento ed in modi a noi sconosciuti.

La leggenda dei folletti pugliesi è presente, in forma molto ridotta, in molte altre regioni italiane, la Campania è la regione in cui storie simili spopolano maggiormente.

In Campania però questi esseri non sono descritti come piccolissimi folletti ma come umanoidi di circa 40 cm vestiti di nero o di bianco con delle tuniche e cappelli molto simili a quelli indossati da alcuni ordini di monaci, proprio per questo motivo prenderebbero il nome di “Monacielli” ossia piccoli monaci.

La leggenda di questi folletti, o spiritelli che siano, è certamente tra le più affascinanti che io abbia mai studiato e ricercato.

Contino Mario

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