No ai Sì alle slot: odg unitario del Consiglio contro lo “Stato biscazziere"

BARI - “Puglia libera da slot” è la risposta allo “Stato biscazziere”: il Consiglio regionale della Puglia non ci sta e approva all’unanimità un ordine del giorno che invita il Governo Letta a cancellare la norma “incivile” che protegge il gioco d’azzardo e punisce le Regioni e i Comuni che hanno detto NO alla ludopatia”. L’Assemblea non ha perso tempo a pronunciarsi, su proposta del presidente Onofrio Introna, a difesa della propria recente legge di contrasto al gioco patologico, all’indomani dell’emendamento della maggioranza, in Senato, che introduce nel decreto “Salva Roma” la previsione del taglio dei trasferimenti di fondi statali alle Regioni e Comuni che hanno approvato norme e regolamenti per limitare l’azzardo.

“Con il consenso dei capigruppo consiliari e la forza di tutti i consiglieri, che ringrazio per la costanza che dimostrano in questa battaglia civile, abbiamo ribadito – fa presente Introna – tanto il contenuto della legge unanime approvata il 5 dicembre, quanto affermato dai colleghi intervenuti in Aula in quell’occasione. Abbiamo inoltre voluto confermare la sensibilità al problema e la vicinanza alle Autorità ed enti religiosi, alle Associazioni, ai movimenti spontanei di cittadine e cittadini che si battono contro questa piaga sociale”.

Denunciando “la logica punitiva di norme di alta civiltà giuridica che sta dietro la decisione della decisione del Senato – continua il presidente del Consiglio pugliese – chiediamo al Governo nazionale di adottare qualsiasi iniziativa per cancellare in intervento legislativo di autentica ‘inciviltà giuridica’,  di farsi carico del problema della ludopatia e dei suoi elevatissimi costi sociali e di avviare un confronto con Regioni e Comuni, per adottare una linea interistituzionale comune nel Paese, che guardi alla prevenzione e alla terapia della malattia da gioco patologico”.

L’Assemblea pugliese sollecita inoltre le altre Regioni italiane ad adottare leggi di contrasto al fenomeno della pulsione al gioco, sul modello di quelle già approvate da sei Consigli regionali.

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