Porto di Taranto: Sna Casartigiani chiede trasparenza e un coinvolgimento della categoria

TARANTO - Sottolineiamo che lo stato attuale socio economico della Categoria Autotrasporto è ormai giunto a livelli insopportabili, la poca attenzione ricevuta dalle istituzioni ci fa pensare che la politica abbia sottovalutato il problema, fino ad oggi si è pensato solo ai dipendenti TCT che di certo hanno un minimo di Cassa Integrazione. Lo riferisce in una nota Casartigiani Taranto.

Le nostre Aziende, noi stessi se falliamo, - prosegue la nota - non possiamo contare su nessun strumento di sostegno a reddito, per noi non esiste la cassa integrazione.
Saremo costretti a licenziare i nostri dipendenti e a non riuscirli a guardare in faccia perché noi a differenza delle Grandi Imprese riteniamo che i nostri operai siano parte integrante delle Nostre Aziende.

Crediamo che la politica e i sindacati dei lavoratori e Confindustria debbano fare un esame di coscienza serio sullo stato attuale delle problematiche del porto, le vicende ben note, celiano una gestione poco scrupolosa delle relazioni.

Come potrete notare dai dati, le imprese di Autotrasporto rappresentato un numero importante nel complesso sistema Economico Tarantino, dietro ogni azienda ci sono decina di dipendenti e centinai di famiglie, per non contare tutto il sotto indotto dell’autotrasporto costituito da Aziende di Riparazione mezzi, gommisti, Assicurazioni, banche, ecc.

Vi Invitiamo quindi a mettere in risalto l’importanza del settore, come più volte espresso ci piacerebbe che la cittadinanza venga messa a conoscenza, che per il momento non ci sono alternative alla grande industria, l’unica alternativa è il porto di Taranto ma se non si trovano coesioni politiche, sindacali e sociali Taranto è destinata a morire e con essa le nostre Aziende, conclude la nota.

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