Ilva, D'Amato: diffida Autorità portuale. 'Stop concessioni demaniali nel porto di Taranto'

TARANTO - Una diffida affinché decadano o vengano revocate le concessioni demaniali relative al porto di Taranto concesse nel 2000 e nel 2002 all'Ilva e ancora in vigore. E' questo il punto centrale dell'atto notificato oggi dall'eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D'Amato, all'Autorità portuale di Taranto. "Chiediamo che venga tolta la concessione all'Ilva soprattutto per due ragioni - spiega l'eurodeputata - Innanzitutto per le continue violazioni delle norme di tutela dell'ambiente. In secondo luogo perché l'Ilva non ha provveduto alla manutenzione dei beni in concessione e di quelli costruiti, compreso il mantenimento dei fondali. Per queste e altre ragioni - continua Rosa D'Amato - le concessioni sono da dichiarare decadute o revocate".

L'eurodeputata, dopo aver ottenuto l'accesso agli atti delle concessioni, ha scoperto che "all'Ilva è stato concesso di sfruttare 931mila metri quadrati di aree demaniali a un costo di 0,5 euro al metro quadrato: praticamente meno di un'ora di parcheggio a Taranto, giustificato con la motivazione che le movimentazioni delle merci Ilva  'determinano notevoli entrate in materia di tasse a favore sia dello Stato che dell'Autorità portuale'".

"Tutto ciò - conclude - dimostra l'urgenza di salvare il porto di Taranto dall'assedio della grande industria. La gestione delle concessioni demaniali andrebbe fatta secondo gli interessi e le esigenze legate all'uso pubblico e non del privato che impedisce una reale diversificazione dei traffici. Il porto torni ai tarantini ".

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