'Chiara presenza scomoda, uccisa da Alberto'

ROMA - I giudici della prima corte d'assise d'appello di Milano hanno depositato in Cancelleria le motivazioni della sentenza con cui lo scorso dicembre hanno condannato Alberto Stasi nel nuovo processo di secondo grado a 16 anni di carcere l'ex studente l'omicidio dell'allora sua fidanzata Chiara Poggi. L'ex bocconiano è stato giudicato con rito abbreviato.

"Alberto Stasi - secondo quanto si apprende nelle motivazioni della Corte di assise d'appello di Milano - ha brutalmente ucciso la fidanzata che evidentemente era diventata una presenza pericolosa e scomoda, come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo 'perbene'. La dinamica dell'aggressione evidenzia come Chiara non abbia avuto nemmeno il tempo di reagire, dato questo che pesa come un macigno (...) sulla persona con cui era in maggior e quotidiana intimità''.

La Poggi ''è rimasta del tutto inerme'' di fronte al suo aggressore: ''Era così tranquilla, aveva così fiducia nel visitatore da non fare assolutamente niente, tanto da venire massacrata senza alcuna fatica, oltre che senza alcuna pietà''.