Bari, a lezione dal Carpi. Favola biancorossa!

di Davide Abrescia - Il turno infrasettimanale di Serie B, valevole per la 38esima giornata, ha espresso il primo verdetto: Carpi in Serie A. La squadra di Fabrizio Castori, grazie al pareggio con il Bari, è matematicamente promosso nella massima serie. Una promozione che profuma di sogno, di un traguardo inaspettato ma frutto di un progetto portato avanti dal 2010 quando la squadra emiliana militava nella Serie D, poi la promozione nel calcio professionistico ed ora la massima serie.

Un exploit che testimonia quanto il gioco del calcio sia pieno di sorprese. Quest’anno la sorpresa si chiama Carpi. Molti dovrebbero andare a lezione dalla coppia Castori- Giuntoli, il cervello ed il braccio di questo Carpi.  Il Bari di Gianluca Paparesta ha molto da imparare da questo miracolo, sportivamente parlando:  una gestione esemplare di una piccola società diventata grande grazie  alle scelte oculate da parte del direttore sportivo.

BARI, E’ TROPPO TARDI - Ora non serve recriminare però, dopo aver strappato un punto al “Cabassi” di Carpi, i rimpianti inevitabilmente crescono. Si è visto un Bari solido, compatto e con tanto cuore. In parecchie occasioni i biancorossi di Davide  Nicola ci hanno provato, senza mai colpire il bersaglio grosso. La partita si è giocata su ritmi alti, con un Carpi attento a non farsi male e con l’obbiettivo di centrare la promozione il prima possibile. Così è stato, uno  0-0 che ha esaudito i desideri degli emiliani ed ha ridotto ancor di più i sogni del Bari di agguantare i play-off. Alla luce dei risultati della 38esima giornata, il  Bari ha guadagnato un punto sull’ottava posizione occupata dal Livorno. Le giornate diminuiscono ed il Bari ha il dovere di giocare queste ultime quattro partite come se fossero quattro finali. E non è la solita frase di circostanza:” Abbiamo ancora quattro finale da giocare.” Gli uomini di Davide Nicola hanno il dovere di provarci perché questo campionato di Serie B te lo concede, hanno il dovere perché c’è una piazza che, nonostante i sogni infranti, è sempre lì: tra sogni e realtà.

PAPARESTA FURIOSO - “Dicono che devo stare zitto e va bene... Ma avete visto tutti cosa è successo, il rigore non concesso. - le parole dell'ex arbitro riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno- Non è possibile davvero, era chiaro, era netto, non ho capito perché non è stato dato. L'ho anche detto al presidente Abodi e anche lui concorda con me: la massima punizione ci stava tutta". L’episodio incriminato è il presunto rigore su Ebagua, che l’arbitro nel dubbio ha preferito non fischiare. Soffermarsi nuovamente sugli errori arbitrali dinnanzi ad un progetto tecnico fallito, sembra la ricerca di un alibi. Un alibi che non ci può e non ci deve essere, tanti gli errori commessi quest’anno dalla gestione Paparesta che non devono trovare sfogo negli errori arbitrali. Sicuramente il trattamento degli arbitri non è stato dei migliori, ma il fallimento che si profila è grossolana.

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