Partite truccate in Lega Pro e Serie D: 50 fermi, anche in Puglia

La 'ndrangheta dietro presunte combine di partite nelle serie minori del calcio italiano. Nuovo terremoto nel mondo del calcio, stavolta in Lega Pro e Serie D. La Polizia sta eseguendo decine di fermi in tutta Italia nell'ambito di una nuova inchiesta sul Calcioscommesse, nei confronti di calciatori, dirigenti e presidenti di club. L'inchiesta è coordinata dalla Dda di Catanzaro e e dallo Sco di Roma.. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Sono 50 i fermi, oltre 70 gli indagati. Oltre 30 le squadre coinvolte. Perquisizioni sono in corso nelle sedi di diverse squadre.

I poliziotti del Servizio centrale operativo e della squadra mobile di Catanzaro stanno operando nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, L'Aquila, Ascoli, Monza, Vicenza, Rimini, Forlì, Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova e Savona.

Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L'inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell'omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia.

FERMATO COACH BARLETTA - L'allenatore del Barletta, Ninni Corda, è stato fermato nell'ambito della inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Catanzaro. Lo rende noto l'agenzia Ansa.

Corda, 40enne originario di Nuoro, è arrivato sulla panchina barlettana a metà del girone di ritorno. Su nove partite, giocate dalla squadra che Corda ha allenato, tre, secondo la Dda di Catanzaro, sarebbero quelle incriminate (Barletta-Catanzaro, 1-1; Aversa-Barletta, 0-1; Barletta-Vigor Lamezia, 3-3). 

Tra le persone fermate ci sono anche il presidente (all'epoca dei fatti) dell'Ssd Calcio città di Brindisi e il figlio che fino a marzo scorso hanno detenuto le quote della società.

7 I MATCH NEL MIRINO - Sono sette le presunte partite truccate che coinvolgono quattro squadre di calcio pugliesi (Monopoli, Andria, Brindisi e Barletta) nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catanzaro. Dodici i pugliesi coinvolti, otto dei quali in stato di fermo e gli altri quattro indagati a piede libero. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione per delinquere con l'aggravante di aver favorito la 'Ndrangheta, frode sportiva, truffa, oltre a episodi di estorsione, sequestro di persona, detenzione di armi.

Quattro partite, tutte disputate tra novembre e dicembre 2014, si riferiscono al campionato di Serie D. Si tratta di Monopoli-Puteolana del 2 novembre, finita 4-0, Andria-Puteolana del 30 novembre, finita 7-2. Entrambe sarebbero state pilotate da dirigenti e giocatori della squadra campana. Per queste due partite, infatti, non risultano indagati pugliesi.

Ci sono poi le due partite del Brindisi, la prima in casa con il San Severo (30 novembre, finita 2-1) e la seconda fuori casa con il Pomigliano (14 dicembre, finita 0-4). Per queste due presunte combine sono in stato di fermo il consulente di mercato del Brindisi e tre dirigenti ed è indagato a piede libero il portiere del San Severo.

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