Nomina dirigenti, Zullo: “Segno di discontinuità, ma poche donne”
BARI - Da domani con la nomina degli otto nuovi direttori di dipartimento il presidente Emiliano non avrà più alibi. La macchina amministrativo-politica della Regione Puglia potrà, finalmente, mettersi in moto in modo compiuto per risolvere i gravissimi problemi che attanagliano la nostra regione e che si sono aggravati durante i dieci anni del disastroso governo Vendola.
Dobbiamo dar atto che la “discontinuità” da quel passato, tanto promessa dal presidente Emiliano sia in campagna elettorale sia nel discorso di insediamento in Consiglio regionale, è tangibile proprio nella scelta dei nuovi direttori di area. Su otto solo uno riconfermato. Bene così, aver cambiato i vertici dirigenziali va esattamente nella direzione che noi auspicavano per chiudere con un decennio che ha prodotto danni incalcolabili in settori strategici: dalla sanità all’agricoltura.
Un unico rammarico: solo una donna su otto. Da Emiliano che ha fatto della parità di genere uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale ci saremmo aspettati che valorizzasse il mondo femminile dove sicuramente vi sono professionalità quanto meno all’altezza di coloro che domani saranno nominati.
Dobbiamo dar atto che la “discontinuità” da quel passato, tanto promessa dal presidente Emiliano sia in campagna elettorale sia nel discorso di insediamento in Consiglio regionale, è tangibile proprio nella scelta dei nuovi direttori di area. Su otto solo uno riconfermato. Bene così, aver cambiato i vertici dirigenziali va esattamente nella direzione che noi auspicavano per chiudere con un decennio che ha prodotto danni incalcolabili in settori strategici: dalla sanità all’agricoltura.
Un unico rammarico: solo una donna su otto. Da Emiliano che ha fatto della parità di genere uno dei cavalli di battaglia della sua campagna elettorale ci saremmo aspettati che valorizzasse il mondo femminile dove sicuramente vi sono professionalità quanto meno all’altezza di coloro che domani saranno nominati.