Intervista a Simone Perrone: “Sogno un duetto con Paul McCartney”

di Piero Chimenti - Simone Perrone è seduto col suo staff nello stand in cui ci siamo dati appuntamento. Dopo le presentazioni di rito, entriamo subito in empatia col cantante salentino chiacchierando del più e del meno, come se ci conoscessimo da tempo. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, ci caliamo nei nostri "ruoli" dando inizio all'intervista...

Allora Simone, innanzi tutto in bocca al lupo per Sanremo. Il 2 novembre a Roma sosterrai il primo step per accedere a Sanremo giovani. Come mai hai deciso di portare la canzone 'Dentro'?
Non è stata una scelta personale, nel senso solitaria, perchè lavoro con la mia equipe... con dei produttori, degli arrangiatori. Si fanno delle scelte. In realtà sono soddisfatto delle canzoni che stanno venendo fuori per il disco e 'Dentro' ci sembrava che fosse la più idonea per questo tipo di contesto, perchè si sposa bene con degli arrangiamenti tipicamente orchestrali e poi è una bella ballad...

L'ho ascoltata, è molto introversa, intima, introspettiva. Ci vuoi spiegare cosa racconti nel brano?
E' una canzone d'amore, banalmente parlando c'è molta incomunicabilità in questo amore descritto! Dentro vi è la voglia di condividere appieno fino ad arrivare nella parte più intima della persona che si ama, dentro il tuo nome, dentro la pelle, dentro il dolore; il dolore è una delle cose più profonde, più intime di una persona! Se dici voglio condividere il tuo dolore... è una cosa forte.

Hai partecipato al Talent di Rai2 "The Voice" con Piero Pelù. Hai già spiegato in altre interviste cosa ti ha "lasciato" il programma... ma cosa ti ha "lasciato Pelù dal punto di vista umano ed artistico?
Piero Pelù è una persona squisita, è una persona che non mi ha mai abbandonato, nel senso che ci sentiamo spesso, mi ha dimostrato più volte la sua stima nei miei confronti come autore, come interprete di quello che canto ed è sopratutto una persona di cui puoi parlare, nel senso che in sala prove stiamo preparando il pezzo da cantare durante il serale e non ti dice devi fare questo, ma cerca di trovare la "via" per metterti a tuo agio ed esprime quello che di meglio puoi fare. Questa è una cosa  molto bella, molto importante!

Hai duettato con Cesko de La Apres la classe, se tu potessi esprimere un sogno, un desiderio... con chi ti piacerebbe duettare o collaborare?
Quest'estate abbiamo fatto un singolo, 'Il peggio è passato'. Lui mi ha aiutato in questa canzone. Abbiamo collaborato, è stata anche questa una bella esperienza. E' sempre il discorso di prima... quando ti rapporti con persone che comunque hanno più esperienza di te ed è arrivata al pubblico in maniera più forte di te per bravura ma anche come tempi perchè parliamo di cantanti di una generazione diversa rispetto alla mia. E' bello vedere come questi ti aiutano, sono disponibili ad aiutare i giovani. Vabbè se devo ragionare in grande una cosa impossibile sarebbe duettare con Paul McCartney... quello sarebbe un sogno. Però mi piace molto anche Jovanotti, Morgan... sarebbe comunque molto bello fare queste esperienze, queste collaborazioni. Sono un artista che non si pone dei limiti, quindi per me non c'è problema. Lo spirito di ricerca e di collaborazione non deve mai mancare.

Cosa ne pensa l'artista "Simone Perrone" di internet e del suo paradosso? Da un lato i download fanno crollare le vendite dei cd, dall'altro fanno aumentare la visibilità agli artisti grazie ai nuovi media...
Eh, vedi è tutta un'arma a doppio taglio. Prima sentivo Sinigalia (Riccardo, intervenuto al Medimex sul tema produzione artisti, promozione e tutela dei diritti nell'era digitale, ndr) che diceva "bisogna chiudere i social network...", secondo me sarebbe una buona cosa... perchè i social network hanno dato una fruibilità quasi dirompente, però tutta questa facilità di arrivare alla musica ha portato a questa crisi del mercato. E' un discorso molto grande da affrontare adesso, comunque i social esistono ed è una cosa buona che hanno avvicinato l'artista alle persone che lo seguono. Ed è una delle cose migliori in questa era del web 2.0. Bisogna essere positivi ed ottimisti, si passa in periodi di crisi, però si superano sempre.

Parliamo di Silvia. 'Silvia non lo sa' parla di una bambina che non conosce i sacrifici del padre, in quanto ancora ingenua. Come mai la nuova generazione sta disgregando i valori sociali, tra cui la famiglia? Sono come la protagonista del brano?
Diciamo che noi siamo lo specchio della società in cui viviamo, anche se in realtà la società è creata da noi stessi. Questa è una domanda molto interessante. Viviamo in un periodo di una crisi assurda di valori, io la soluzione non ce l'ho. Ognuno dovrebbe cercare di risolvere le cose in merito alla propria realtà per poi ragionare di conseguenza. E' sempre una questione di ricerca e di profondità interiore, però non tutti abbiamo lo stesso bagaglio culturale, per capire quello che è giusto e quello che è sbagliato. Secondo me la crisi che dicono, noi non l'abbiamo vista. Siamo semplicemente abituati a vivere con quel di più che ci è venuto a mancare: non è crisi, è che ci manca quel di più che abbiamo sempre avuto fin dagli anni Sessanta...

Oltre a cantante sei diventato uno scrittore in questa primavera con il libro SPREMUTA D'ARANCIA A MEZZOGIORNO. Com'è nata "l'esigenza" o comunque il desiderio di cimentarti in un racconto di un libro? Rappresenta per te una nuova forma d'espressione oltre a quella della canzone? 
Hai detto una cosa giusta... esigenza! Per quanto riguarda l'arte sono una persona impulsiva, faccio quello che mi sento di fare. Non mi reputo uno scrittore, mi reputo semplicemente una persona che in determinati periodi o momenti ha delle cose da dire, quindi sceglie un mezzo che può essere la musica o può essere in questo caso la scrittura. Avevo voglia di scrivere, di inventare una storia, un personaggio parallelo a me, che mi assomigliasse ma che non fossi io... Carlo Barrassi! C'ho creato una storia, questa è una biografia romanzata e racconta un po' la sua vita e dei rapporti interpersonali con le persone che incontra e del bagaglio che queste gli lasciano, delle cose positive e negative che lasciano a Carlo, delle cose positive e delle cose negative che Carlo lascia alle persone. E' una forma di comunicazione... il racconto di una vita. Rispetto alla canzone sono due processi creativi diversi, sebbene si parli di scrittura.

Il Giornale di Puglia rinnova ancora un grosso in bocca al lupo a Simone per la sua carriera... alla prossima intervista!

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