“Sanità: Emiliano rischia di fare peggio di Vendola, si dimetta”

BARI - “Emiliano non solo sta seguendo le orme di Vendola ma sta facendo di peggio, invece di prendere decisioni sulla base dei bisogni del territorio lo fa secondo logiche di clientelismo. Ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni all’assessore alla Sanità chiedendo che affidi l’incarico a persone competenti.” così gli otto Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Mario Conca, Cristian Casili, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi che, come avevano preannunciato negli scorsi giorni, proprio ieri hanno presentato una diffida formale nei confronti del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e della sua Giunta:

“Con questa diffida gli chiediamo di non approvare il piano di riordino, prima di aver analizzato gli Atti aziendali provenienti da ASL e Aziende Universitarie previsti per legge. Non c’è modo peggiore per dare il colpo di grazia alla nostra sanità, che approvare un piano talmente importante senza i documenti contenenti le liste d’attesa e i dati epidemiologici, che rappresentano la reale richiesta di salute sul territorio, e giustificano qualsiasi apertura o chiusura delle unità operative.”

I consiglieri cinquestelle già in campagna elettorale avevano condotto una battaglia per l’approvazione dei piani aziendali che assicurerebbero due diritti ai cittadini pugliesi: il diritto di avere strutture ospedaliere che soddisfino il fabbisogno sanitario dei cittadini e la garanzia di sottrarre così dal libero arbitrio le scelte dei Direttori Generali.

“Come abbiamo più volte ribadito - proseguono i pentastellati - L’assenza di questi documenti precipita nella illegittimità, dal 1992, l’intero sistema sanitario e continua a favorire logiche di clientelismo, che nulla hanno a che fare con la salute dei cittadini.”

1 Commenti

  1. Circa un anno addietro avevo giurato a me stesso che non sarei più andato al servizio CUP allogato presso la Residenza Sanitaria Assistita di Mola ubicata sulla via per Rutigliano. Tale decisione scaturiva da una esperienza a dir poco devastante: mezza giornata di tempo per una prenotazione e una coda interminabile.
    Purtroppo, a causa delle precarie condizioni di salute, sono un malato oncologico (codice 048), e dopo avere sborsato tanti soldi per i prelievi di sangue presso un ambulatorio privato, mi rivolgevo all'ospedale di Mola dove trovavo finalmente un servizio più efficiente che mi sgravava dal dovermi recare al CUP per la prenotazione: tale adempimento lo svolgevano gli addetti presso il centro prelievi di Mola.
    Se non che, questa mattina, 29 dicembre, per prenotare un prelievo e un ECG mi è stato suggerito di recarmi al CUP, prima delle 16,30, dove non avrei trovato nessuno essendo martedì.
    Alle 14,05 mi reco presso la RSA e, infatti, non trovo nessuno: il CUP è chiuso, e un cartello avvisa che riapre alle 15,15; il laboratorio di cardiologia è chiuso e mi dicono che la cardiologa non viene.
    Domando: ma gli orari e le presenze degli operatori vengono decisi a favore degli operatori o dovrebbero garantire un servizio efficiente per i pazienti?
    Va da sé che ho deciso di ritornare agli ambulatori privati anche se a pagamento. Meglio ferito che morto.

    RispondiElimina
Nuova Vecchia

Modulo di contatto