"Donatori di musica", la prima volta a Brindisi

BRINDISI - Si è svolto ieri mattina, giovedì 12 maggio, presso la sala Day Hospital del reparto di oncologia dell’ospedale «Antonio Perrino» di Brindisi, il primo appuntamento del programma «Donatori di Musica»: un concerto donato dal «Jazz moment ensemble» ai degenti della struttura sanitaria brindisina, in presenza anche dei loro familiari. Protagonisti del momento musicale Mino Lacirignola (tromba), Davide Saccomanno (piano e voce) e Renzo Bagorda (banjo), i quali hanno attraversato in jazz memorabili canzoni del repertorio classico italiano del Novecento. Una prima assoluta voluta dall’«Orchestra Barocca La Confraternita de’ Musici», diretta dal M.O Cosimo Prontera, e dall’unità operativa di Oncologia, diretta dal prof. Saverio Cinieri.

«Ci spendiamo ogni giorno - ha detto il prof. Cinieri - per umanizzare la degenza condividendo e favorendo, attraverso il messaggio della musica, rapporti fra i malati, i loro familiari e gli artisti. È molto importante il senso del luogo, e per questo vogliamo liberare ogni spazio dalla negatività della sofferenza, dell’attesa che genera angoscia, rovesciando l’assioma della malattia che conduce necessariamente in luoghi difficili da vivere e poco amichevoli. La sedia che accompagna l’attesa della terapia diventa la stessa che permette di godere della musica. Il dono ha la capacità di trasformare il proprio modo di vedere le pareti, le sedie d’aspetto, le vetrate del personale, i camici degli addetti. Sono davvero molto contento di ospitare questa iniziativa, un’idea che avevo in mente da tanto tempo e che finalmente riusciamo a concretizzare oggi grazie all’impulso decisivo del M.O Prontera. La socialità deve essere l’anima di questo reparto: pertanto, oltre a “Donatori di Musica”, realizziamo numerose altre manifestazioni che hanno lo scopo di portare nel reparto una dimensione diversa dal comune immaginario».

«La musica - ha continuato il M.O Prontera - ha il potere di ridurre l’isolamento del degente in terapia e di generare emozioni vitali. Non vi nascondo l’emozione di presentare un concerto in un luogo non del tutto usuale, ma l’applauso ha stemperato la tensione e permesso alla musica di arrivare nel cuore. “Donatori di Musica” non ha lo scopo di rilassare. La musica è anzitutto la scintilla che crea coinvolgimento, poi annulla le difese che l’ospedale inevitabilmente ti mette addosso. Mi verrebbe da dire che la musica passa ma il segno resta, perché dopo il concerto la sala d’attesa di un reparto di oncologia non è più la stessa. Fa un po’ meno paura, è un po’ meno distante di prima. Vogliamo segnare un solco con una programmazione regolare che preveda almeno un concerto al mese. Era importante cominciare. Ma alla fine possiamo dire… buona la prima!». 

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