INTERVISTA. Lillo&Greg a Taranto, un viaggio tra ricordi e surreale

(S.Malfatti)
di PIERO CHIMENTI - Sono Lillo&Greg ad aprire la stagione teatrale del Teatro Orfeo di Taranto. I due comici romani, in quasi due ore di spettacolo, hanno offerto senza soluzione di continuità gli sketch e le gag che li hanno resi celebri nel corso degli anni.

Prima di dar vita allo show, i due comici sono scesi dal palco, in una breve conferenza stampa, per poi fermarsi a firmare autografi e scattare foto con i giornalisti accorsi.  A condurre la conferenza la responsabile dell'Ufficio Stampa del Teatro Stefania Ressa, che ha esordito con il quesito del nostro giornale.

Nel vostro percorso artistico che dura ormai da 25 anni vi siete spesi tra teatro, cinema, tv e radio. In quali di questi ambiti vi sentite più liberi di esprimere la vostra vena artistica?
LILLO: Attualmente sono la radio ed il teatro, dove mettiamo in scena le cose che ci divertono totalmente. C'è libertà completa. A me sinceramente piace molto fare l'attore, mentre Greg è più musicista, a me piace mettermi a servizio di un regista. Però se parliamo di cose scritte da noi, create da noi, volute da noi, teatro e radio sono ovviamente gli ambiti migliori.
GREG: Dal punto di vista personale è la musica, dal punto di vista di coppia è il teatro prima di tutto, e a seguire la radio.

(S.Malfatti)
Tra poco arriva sul grande schermo 'Natale a Londra': cosa dobbiamo aspettarci e quanto c'è della vostra comicità rispetto ai film di Natale precedenti?
LILLO:  Il film non lo scriviamo noi, è un film dove c'è un gruppo di sceneggiatori della Filmauro che lavora. Però, noi da sempre abbiamo avuto la libertà d'intervenire totalmente sul tipo d'umorismo, sul tipo di gag. Questo ha fatto sì che nel genere, che comunque è per la famiglia, ci sia il nostro stile. Quello dell'anno passato è nato da un'idea nostra, essendo anche un pò più autori. Il lavoro di quest'anno, invece, è stato pensato da un gruppo di sceneggiatori, mentre noi, in fase di preparazione e sul set, abbiamo messo come sempre qualcosa di nostro.

La carta vincente del vostro spettacolo: semplicità o interazione con il pubblico?
GREG: L'interazione con il pubblico non c'è mai. Più che semplicità, abbiamo sempre giocato col surreale, che come appellativo potrebbe spaventare. In realtà è una delle chiavi di lettura del nostro spettacolo che ne presenta varie. Abbiamo per fortuna un pubblico molto eterogeneo, sia come estrazione sociale, anagrafica, politica, perché ognuno ci legge qualcosa di differente. Il surreale, a differenza dell'irreale, è una cosa che può capitare, è raro ma può accadere, ed il pubblico si ritrova nel vedere gli spettacoli. Non c'è nulla di cervellotico.
LILLO: Semplice è la parola giusta, perchè è una comicità abbastanza ancestrale la nostra, diretta, immediata, non è una comicità così tanto costruita. Sembra a volte di nicchia solo perché è un pò diversa da quella che fanno gli altri. Il fatto che sia diversa non vuol dire che sia così difficile. Lo vedo negli spettacoli al teatro, la gente arriva subito nel nostro mondo. Mi piace la parola semplicità accoppiata al nostro umorismo. Mi piace la parola originalità, è quella che noi inseguiamo. Più che essere difficili e cervellotici, interessa essere originali, e questo cerchiamo di farlo evitando dei meccanismi comici troppo scontati.

(S.Malfatti)
Se Taranto fosse uno sketch, quale potrebbe essere il titolo che gli daresti?
LILLO: Taranto è stata per me l'uscita dal guscio, perchè a 18 anni sono venuto qui a fare il militare. Ho vissuto a casa di una nonna che mi straviziava come tutte le nonne e mi sono ritrovato a fare il car qui. Mi sono aperto al mondo. Taranto è una città bellissima. Sono sempre stato affascinato dalle città di mare, anche se ho una casa in campagna, però mi piace. Città come Genova e Napoli hanno un'atmosfera, il mare vicino dà una particolare atmosfera.
GREG: Così ti stai inimicando le altre città col mare. La domanda comunque è se Taranto fosse uno sketch...
LILLO: Adesso arrivo allo sketch. Se Taranto fosse uno sketch, farei uno sketch che adesso non troverebbe riscontro nei giovani, perché farei uno sketch di quando facevo il militare che mi ricorda il car. Mi ricorda le libere uscite per Taranto e finalmente potevo mangiare bene. Lo lego al cibo perché mangiavo malissimo, e quindi ho i ricordi di queste mangiate in questi ristoranti. A Taranto si mangia molto bene. Farei uno sketch sul cibo. Il cibo in quanto goduria, dopo giorni e giorni di cibo cattivo.

Quanto siete dispiaciuti all'idea della cessazione della trasmissione 610?
LILLO: La trasmissione sta andando. E' successo semplicemente che la Rai voleva fare un cambio di rotta. In un'intervista ho dichiarato che "se la Rai vuole cambiare rotta e non c'entriamo niente come tipo di programma in questa nuova Rai, va bene così, ci rimarranno male in tanti". Così è stato, perché praticamente è scoppiato 'l'inferno' sul web. La gente, dopo 14 anni di programma, si è veramente rivoltata, talmente tanto che alla fine la Rai ha capito che togliere dei programmi, non solo il nostro ma anche altri programmi storici, non era forse la mossa giusta, perché la radio crea una grande affezione, la crea ancora di più della televisione. La radio è una compagnia più forte della televisione, proprio perché non vedi con chi stai parlando, quindi hai un rapporto più confidenziale. Per la gente era una grande mancanza. C'erano persone che erano abituate a quell'ora a sentire quel programma... lo facevano da anni, da 14 anni. Hanno capito probabilmente che questo cambio di rotta non si poteva fare più di tanto, perché i programmi storici andavano comunque lasciati.

(S.Malfatti)
Ultima domanda: i vostri sketch nascono da riflessioni sulla società, sulla vita, sui rapporti conflittuali di coppia, sulla tv spazzatura e sull'incomunicabilità umana. Ora cosa deve aspettarsi il pubblico? C'è ancora da attingere dalla quotidianità o è tutto finito con Best of?
GREG: Non è tutto esaurito. La nostra comicità è surreale, però si basa su quella che è sempre stata la meschinità dell'animo umano dalla notte dei tempi. E' ovvio che ogni volta questo meccanismo mette in scena diverse commedie quotidiane e vengono scritte giorno per giorno, in base al vissuto quotidiano.
LILLO: Noi attingiamo dalla vita, la vita di tutti giorni, anche se lo facciamo a modo nostro un pò lunare. Attingiamo dalla vita che offre sempre: mode nuove, tendenze nuove, nevrosi nuove... è un continuo! Uno ha sempre da attingere: questo è appunto il nostro lavoro.

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