Bari, su Lungomare dieci panchine per l’arte della 'Talkingbench'

di LUIGI LAGUARAGNELLA - Dieci panchine su Lungomare sono diventate dieci installazioni artistiche che uniscono il linguaggio della pittura e della letteratura. Passeggiando sulla strada più affascinante di Bari si potranno ammirare dieci opere realizzate dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bari in un progetto che ha visto protagonisti anche i detenuti.

Ognuno di loro, attraverso un laboratorio letterario, ha scelto le frasi di alcuni romanzi di scrittori baresi che sono riportate sul dorso di queste panchine.

Un modo per dare voce a persone che sono in ricerca di un nuovo percorso di vita. Ogni panchina può essere la copertina di un libro che descrive l’istinto e il senso di libertà di molti uomini.

Le panchine sono un’espressione d’arte che è diffusa, la “talkingbench”, in molte città. Sono una forma d’arte urbana, contemporanea e processuale: attraverso il recupero e rendendo “bella” una semplice panchina si dà uno sguardo nuovo delle realtà che spesso è data per scontata.

C’è l’impegno e la creatività degli studenti guidati dalla curatrice del progetto Maria Paola Spinellie la professoressa Anna De Francesco e l’attenzione di Piero Rossi, garante dei diritti dei detenuti.

Sia per gli studenti che per i detenuti la realizzazione di questo progetto può inaugurarne altri in un percorso professionale certamente rigenerante e positivo per il bene comune.

I colori, le sfumature, le fantasie si incrociano con la scrittura in panchine rivolte verso il mare, vero elemento che apre all’infinito e alla bellezza.

Le panchine sono state “inaugurate” dall’assessore Silvio Maselli in una lunga passeggiate su Lungomare. 

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