Alluvione 2013, il Castello normanno di Ginosa tornerĂ  a vivere

BARI - Il cuore è Normanno, essenziale, funzionale, militare. Ha scrutato l’orizzonte, ha sfidato gli assedi e gli assalti, ha dato protezione agli abitanti dell’intorno e della gravina sottostante.

Alta 15 m, su base quadrata (9 x 11 m), suddivisa su quattro livelli e con uno spessore murario costante di quasi 2 m per tutta l’altezza, domina, su una lingua di terra, dal primo gradino della murgia del sud-ovest, la sottostante piana che si fonde col mare, da Taranto a Metaponto.

E’ il simbolo di una cittĂ . E’ la Torre normanna di Ginosa (il Castello), edificata attorno al 1100, su un pianoro delimitato da una profonda gravina, a 240 m sul livello del mare. La sua storia, complessa e affascinante, attraversa le vicende di dieci secoli, così accennati.

Le origini. La Torre si arricchisce nelle dominazioni successive, sveva e angioina (XIII-XV), di altre opere architettoniche murarie difensive e assume l’aspetto tipico del Castello medioevale. L’introduzione delle armi da fuoco, che coincide con l’avvento degli aragonesi (1442), e l’evoluzione delle tecniche offensive, comporta nuovi adattamenti difensivi e ampliamenti. Il monumento modifica ancora la sua identitĂ  architettonica nel 1586 quando Gianbattista Doria, inizia la sua trasformazione. Il castello diventa, tra il 1600 e il 1800, palazzo marchesale, residenza del signore proprietario. Sul finire del 1800 e i successivi passaggi di proprietĂ  e frazionamento il castello si modifica ancora: sopraelevazioni e manomissioni trasformano la struttura da residenza palaziale a complesso residenziale con la suddivisione del monumento in piĂ¹ nuclei abitativi. La fine del ‘900 segna l’abbandono degli ultimi residenti (1998). I castello diventa completamente di proprietĂ  comunale tra il 2009 e il 2013.

Cronaca. Nonostante alcuni lavori di restauro tra il 2009-2011, un sinistro presagio si concretizza sul finire del 2013: è il 7 ottobre, un nubifragio, con epicentro Ginosa, investe l’arco Jonico. I danni a persone e cose sono gravi. Il dissesto idrogeologico che ne consegue, obbliga nei mesi seguenti e fino al febbario 2014 all’inagibilitĂ  di parte dell’abitato e del Castello.

La tesi di laurea e il progetto di restauro. Un laboratorio di laurea in Restauro architettonico, nell’ambiro del corso di architettura del Politecnico di Bari e dell’accordo quadro tra questo Ateneo, (Dipartimento DICAR), e il Comune di Ginosa, ha consentito a sei laureandi: Antonio Albanese (Locorotondo), Federica Allegretti (Monopoli), Carla Castellana (Putignano), Angela Colamonico (Santeramo), Federica Fiorio (Bitonto), Martino Marasciulo (Fasano), con il supporto di diversi docenti del poliba (relatrice, prof.ssa Rossella de Cadilhac), di approndire il caso-studio e approdare ad un progetto: “Il Castello normanno di Ginosa. Progetto di salvaguardia e valorizzazione di una memoria”. Il lavoro si compone di tre volumi: Storico-progettuale (463 pagine); Rilievi e disegni; Fotografico.

La conoscenza storico-strutturale del monumento - si legge - è il presupposto fondamentale, sia ai fini della stabilità del complesso fortificato, che per la scelta di un efficace e al tempo stesso rispettoso intervento di restauro che tenga conto della successione delle stratificazioni storiche. Il progetto si suddivide essenzialmente in due parti conseguenziali: la prima, mira ad assicurare la stabilità del Castello interventi di riabilitazione strutturale e sicurezza; la seconda, contempla la nuova destinazione funzionale, compatibile, rispettosa e utile alla collettività locale.

Nella convinzione che il Castello di Ginosa possa diventare un catalizzatore socio-culturale e uno strumento di promozione e valorizzazione del territorio, dopo attente analisi, il progetto propone di trasformare il Castello in un luogo esperienziale con finalitĂ  ludico-didattiche, interattivo, in cui si relazionano il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia.

Riconoscimento internazionale. Il lavoro di tesi, presentato al concorso Internazionale dedicato ai progetti sui beni culturali, riservato agli studenti di architettura, indetto dalla Escuela TĂ©cnica Superior de Architettura dell’UniversitĂ  di Valladolid (Spagna), ha conseguito un apposito riconoscimento con Segnalazione di Merito e diritto di pubblicazione a cura della universitĂ  iberica e del Ministero della Cultura e del Turismo della Junta de Castilla y LeĂ³n.

Dichiarazioni e prospettive. Il riconoscimento ottenuto e la completezza del lavoro potrebbero trovare prossima concreta applicazione. Così il Sindaco di Ginosa, Vito Parisi: “E’ un lavoro di indubbia qualitĂ  scientifica. Finora nessuno studio di restauro sul Castello di Ginosa è stato condotto in modo così approfondito. Manca solo il dato contabile! Credo comunque che possa concretamente offrire una importante opportunitĂ  di conoscenza per i necessari interventi sul piĂ¹ importante monumento della cittĂ , in collaborazione con la Soprintendenza di competenza e il Politecnico”.

Sulla tesi premiata si sofferma anche il Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce, Taranto, Maria Piccarreta: Indubbiamente un plauso va ai neo-laureati in architettura del Politecnico per il lavoro svolto e il riconoscimento ottenuto. Questa Soprintendenza ha ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali, e dispone, di 100.000 euro per i piĂ¹ urgenti interventi di restauro del Castello di Ginosa. A breve effettuerĂ² una ricognizione sul monumento per constatare lo stato di fatto, anche a seguito della recente emergenza-neve che ha coinvolto la cittĂ . E’ auspicabile e opportuna – conclude - una collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Ginosa, Politecnico per attuare un programma d’intervento condiviso”.

Viva soddisfazione esprime il Rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio che così commenta e augura: “I riconoscimenti e le attestazioni dirette e indirette ricevute dai nostri neo-laureati testimoniano, anche su scala internazionale, la qualitĂ  degli studi che il nostro Politecnico garantisce valorizzando le indubbie qualitĂ  dei giovani allievi. Sottolineano l’attenzione che il Politecnico ha nei confronti del territorio pugliese e delle istituzioni pubbliche locali in quell’opera indispensabile di servizio e di supporto allo sviluppo. Auspico che il lavoro di qualitĂ  svolto dai nostri neo architetti possa trovare ulteriori soddisfazioni anche sul piano applicativo nell’ambito di una sinergica collaborazione con l’Amministrazione comunale di Ginosa, la Soprintendenza, la Regione Puglia”.