Bari, svolti laboratori di lettura animata alla biblioteca dei Salesiani

BARI - Nelle giornate del 30 e 31 gennaio scorso, in occasione del primo anniversario dalla riapertura, la Biblioteca di quartiere “Don Bosco” del Redentore Salesiani Bari ha dato vita a laboratori di lettura animata, che hanno visto la presenza di oltre duecento alunni delle classi elementari degli IC “San Giovanni Bosco-Melo da Bari” e “Giuseppe Garibaldi”, incentrati su cinque episodi della vita di San Giovanni Bosco: il sogno dei nove anni; l’incontro con Bartolomeo Garelli, la nascita dell’Oratorio di Valdocco; la fondazione della Società Salesiana; la morte di don Bosco.

Visibilmente soddisfatti dell’esperienza e della partecipazione attiva degli alunni – che hanno omaggiato la biblioteca di due tele a colori preparate appunto per l’occasione, raffiguranti l’immagine di don Bosco – don Francesco Preite (Direttore Redentore Salesiani Bari) e don Giuseppe Ruppi (Presidente Laboratorio Don Bosco oggi) hanno ringraziato le scolaresche presenti a queste iniziative, invitando i ragazzi a familiarizzare con gli ambienti culturali dell’Opera di Bari.

In concomitanza con l’ultimo giorno del laboratorio di lettura, coinciso con la festività di San Giovanni Bosco, è intervenuto un ospite d’eccezione: don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Lo stesso don Ciotti ha voluto complimentarsi con l’azione culturale svolta dal “Laboratorio Don Bosco oggi: Educazione-Cultura-Pastorale” in un quartiere, come il Libertà di Bari, dove la dispersione scolastica e il disagio minorile sono purtroppo evidenti piaghe sociali.

Dopo aver salutato i presenti, don Ciotti ha rimarcato la bontà educativa e pedagogica del progetto di don Bosco, sintetizzandolo in tre punti.

“Don Bosco è stata una grandissima personalità, che ha letto nella giusta direzione il cambiamento dei tempi – l’appunto di don Ciotti – A lui dobbiamo tre grandi realtà. La prima è l’Oratorio, luogo straordinario di aggregazione. Poi l’istituzione delle scuole professionali, che hanno dato sbocco lavorativo a tanti giovani, e infine la creazione della buona stampa”.

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