I reali inglesi in Italia: Carlo in visita ad Amatrice, Camilla resta a Firenze VIDEO

(ANSA)
di VITO FERRI. AMATRICE - Prosegue la visita del Principe Carlo d’Inghilterra e della Duchessa di Cornovaglia in Italia. Oggi Carlo si è recato ad Amatrice, la città distrutta dal terremoto del 24 agosto. Il Principe si è recato presso l’ex scuola che ospita i servizi d’emergenza e ha deposto una corona di fiori per le 297 vittime del sisma, tra le quali anche tre cittadini britannici.

Carlo ha visitato la zona rossa, la prima tappa della sua visita nel comune reatino colpito dal sisma della scorsa estate. Il Principe di Galles è stato accolto dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi alle porte dell'area ed è stato accompagnato nella visita dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.

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Caro sindaco, qual è la ricetta della pasta all'amatriciana? E' la domanda posta da Carlo al sindaco di Amatrice, al termine della sua visita nella città colpita dal terremoto. Il Principe, durante la sua permanenza nella nuova area food, ha degustato prodotti tipici locali.

Il reale inglese ha ricevuto in dono alcune bottiglie di vino rosso della cantina Casale del Giglio e ha assaggiato gli spaghetti all'amatriciana, formaggi, prosciutto crudo e altri prodotti del luogo, chiedendo notizie su ogni pietanza.

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Al termine della visita ha ricevuto in dono anche un kilt fatto a mano da Assunta Perilli della Casa delle Donne di Amatrice e frazioni. Il Principe Carlo d'Inghilterra, lasciando Amatrice, ha salutato il sindaco Pirozzi confermando l'intenzione di fare qualcosa di concreto per aiutare le popolazioni colpite dal sisma della scorsa estate.

La moglie Camilla invece ha trascorso la giornata a Firenze, dove ha tenuto un incontro privato con i volontari del Progetto Arcobaleno che si occupa di aiutare i sopravvissuto al traffico di esseri umani e alla violenza domestica. Camilla poi ha visitato il famoso Corridoio vasariano e la chiesa anglicana di St. Mark.

Ieri, nella sua tappa campana, la Duchessa di Cornovaglia ha visitato l’area archeologica di Ercolano.

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