La filatelia, San Nicola, curiosità e note storiche


di VITTORIO POLITO - Le Poste Italiane hanno annunciato per il 15 settembre prossimo l’emissione di un francobollo da € 0.95 dedicato alla “Basilica Pontificia di San Nicola in Bari” nell’ambito della tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”.

È noto che la filatelia è l’attività finalizzata alla ricerca e alla raccolta sistematica di francobolli da collezione. Ma la filatelia non è solamente lo studio e il collezionismo di francobolli, ma di tutto quello che riguarda il servizio postale come cartoline, buste, annulli filatelici, folder, album e molto altro. La filatelia è fra le maggiori e più diffuse espressioni del collezionismo. Il termine deriva dal greco “philos” (amico) e “ateleia” (franchigia), termine coniato nel 1864 da certo H. Harbin, quando il francobollo aveva già 24 anni di vita.

Federico Zeri, storico e critico d’arte, scomparso nel 1968, sosteneva che è attraverso il bollo per spedire una lettera che lo Stato che lo emette cerca di significare e rappresentare sé stesso.

Allo stesso modo la filatelia ha contribuito a far conoscere San Nicola nel mondo. Infatti, Mario Villani pubblicò nel 1992 per il Centro Studi Nicolaiano il volume “Francobolli di San Nicola nel mondo”, diretto da padre Gerardo Cioffari o.p., stampato per i tipi di Levante Editori.

La speciale pubblicazione lanciò una nuova luce sul culto del Santo di Myra (anzi di Bari), studiato in vari altri aspetti, a testimonianza della universalità del culto del Santo, oltre alla poliedricità della sua figura, che tocca religiosità, arte, letteratura, teatro, tradizioni popolari ed anche la filatelia.

È ben noto che i francobolli girano per il mondo annunciando fatti, avvenimenti e storia dei paesi emittenti. Mario Villani, “veterano della filatelia”, appassionato di San Nicola, ha voluto lasciare un segno tangibile dei suoi sentimenti attraverso la pubblicazione citata.

Tra i primi francobolli emessi, che in qualche modo fanno riferimento al nostro San Nicola, vanno ricordati quelli del Montenegro (1905), della Romania (1906) e della Cecoslovacchia (1918-1920).

I paesi, sia europei che extraeuropei, che hanno emesso francobolli in onore del nostro protettore non si contano: le Bahamas (1981) hanno emesso un esemplare che raffigura San Nicola in abiti vescovili e barba bianca, proposto come personaggio natalizio; la Svezia (1981) propone, tra gli altri, un francobollo che lo raffigura in versione Babbo Natale corredato di renne, slitta e doni per bambini; la Germania Orientale  (1990) ha riprodotto in un francobollo (1990), la Chiesa di San Nicola a Lipsia; l’Italia (1989) ha emesso, tra gli altri, un francobollo che mostra la cripta della Basilica di San Nicola di Bari allo stato dell’epoca; la Città del Vaticano ha emesso (1987), tre francobolli stilizzati, raffiguranti l’arrivo a Bari da Myra delle reliquie del Santo, l’offerta di borse d’oro per salvare dal disonore le tre fanciulle, figlie di un uomo caduto in miseria, ed infine il salvataggio miracoloso di una nave da parte di San Nicola. Tanto per citarne qualcuno.

Ma vediamo cos’è la filatelia. La filatelia è l’arte di collezionare francobolli e prodotti filatelici. Mentre il francobollo è una carta valore utilizzata per affrancare i servizi di corrispondenza e quando non può più essere utilizzato per l’affrancatura viene dichiarato “fuori corso”.

La più grande collezione filatelica del mondo è quella presente nella biblioteca nazionale del Regno Unito a Londra (la famosa British Library), anche se il primato è conteso dallo Smithsonian Institute a Washington negli Stati Uniti d’America. In ogni caso, la collezione presente a Londra è sicuramente la più importante, considerata la rarità dei pezzi presenti ed il loro valore economico elevatissimo. Solo nell’esposizione permanente ci sono più di 80mila pezzi distribuiti su 6mila fogli raccoglitori. Circa un terzo di questi proviene dalla famosissima Collezione Tapling donata alla Biblioteca nel 1891 e che copre tutta la filatelia del mondo dal 1840 al 1890. La collezione della British Library aumenta ogni anno e ha oramai superato gli 8 milioni di reperti, tutti attinenti al mondo filatelico. La persona più rappresentata su più francobolli è Sir Winston Churchill, che è stato ripreso in oltre 470 francobolli. Comunque più di 700 diversi francobolli sono stati dedicati all’esploratore Cristoforo Colombo ed alle sue imprese.

Il francobollo più raro? Pare quello da 1 cent magenta della Guyana Britannica, realizzato nel 1856 e del quale sembra esistere un solo esemplare al mondo. È proprio un francobollo originale del quale è rimasto un solo esemplare! L’ultima volta che il francobollo fu venduto, realizzò 935mila dollari nel 1980, per questo motivo non si sa di preciso che quotazione potrebbe toccare se fosse messo all’asta.

Il francobollo più costoso? È il 3 skilling della Svezia, con errore di colore. Sembra che ne esista un solo esemplare al mondo, ed è stato pagato ben 2,27 milioni di dollari in un’asta tenuta in Svizzera il giorno 8 novembre 1996.

Il primo francobollo postale ufficiale utilizzato al mondo? In Inghilterra. Aveva il valore facciale di un penny, era nero e fu stampato nel maggio del 1840. Fu impiegato per poco più di un anno, poiché i timbri a inchiostro rosso sullo sfondo nero erano difficili da vedere ed era anche facile rimuoverli dal francobollo per riutilizzarlo. Fu quindi ritirato dal mercato e sostituito dal Penny Red, che veniva annullato con timbri ad inchiostro nero. Ha un valore di svariate centinaia di migliaia di euro. Un’ultima curiosità: i francobolli adesivi furono inventati in Gran Bretagna ed è per questo che ancora oggi i francobolli britannici riportano il profilo del monarca regnante e sono gli unici francobolli nazionali privi del nome del paese emittente.

Oggi, pur riconoscendo universalmente la valenza del francobollo quale messaggero e narratore di eventi che si verificano nel mondo, si deve ammettere che con il progresso e con l’avvento dell’informatica, della posta elettronica e di internet, i francobolli hanno perso la loro primitiva importanza. Molta corrispondenza, infatti, non è più inviata per le vie tradizionali, ma per mail, messaggi da telefonini, ecc., attraverso i quali si possono allegare anche immagini ed è velocissima. Infine anche le stesse Poste non applicano più francobolli, ma delle strisce cartacee stampate al momento e applicate sulla corrispondenza, quindi la diffusione dei francobolli è sempre più scarsa e, probabilmente, di questo passo, resteranno solo ed esclusivamente oggetti da collezione.

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