Gentiloni bisserà con le larghe intese?

di NICOLA ZUCCARO - "Un bis dopo le elezioni con me ancora Premier per presiedere un governo dalle larghe intese? Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda, credo che sarebbe usata contro di me". Accompagnata da un pizzico di prudenza, è giunta da Paolo Gentiloni, in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno, l'indisponibilità nel raddoppiare per un futuro esecutivo da formare, subito dopo le elezioni politiche di primavera.

Ma nel suggerire al Partito Democratico e all'intero centro-sinistra la nascita di un Governo con determinate caratteristiche e che debba farsi carico della gestione dell'attuale quanto delicata situazione in cui versa un'Italia sempre a rischio di instabilità, Gentiloni pur rassicurando che governerà fino all'imminente tornata elettorale, potrebbe essere anche per il post-voto, l'unica personalità in grado di guidare il Paese anche attraverso un Governo di larghe intese.

Un esecutivo che, uscendo dal perimetro del centro-sinistra, garantisca la revisione della Legge Elettorale (alla luce delle debolezze che traspaiono da un Rosatellum che non garantirà una maggioranza politica omogenea), la stabilità economico-finanziaria in linea con i ripetuti dettami indicati dall'Unione Europea, unitamente all'affidabilità dell'Italia sul piano internazionale. Situazioni che potrebbero corrispondere ancora al profilo e alla competenza dell'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, per l'equilibrio ed il tatticismo diplomatico espresso in questi mesi, a Palazzo Chigi.

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